Revenue più che dimezzate per Marriott International nel terzo quarter dell’anno: la multinazionale statunitense ha registrato 2,25 miliardi di dollari contro i 5,28 miliardi totalizzati nello stesso periodo del 2019. I profitti netti a livello reported sono scesi a 100 milioni di dollari contro i 387 milioni dell’anno precedente, mentre l’ebitda adjusted è calato del 64% a a 327 milioni di dollari.
Arne M. Sorenson, presidente e CEO di Marriott International, ha comunicato in una nota che, nonostante l’impatto della pandemia, i risultati del terzo quarter mostrano un miglioramento rispetto al trimestre precedente: “Il RevPar nel terzo quarter è diminuito del 66%, con un avanzamento attorno al 19% rispetto alla riduzione registrata nel secondo trimestre. La Cina guida la ripresa con un RevPar, nei tre mesi terminati il 30 settembre, a -26%, mentre il tasso di occupazione degli hotel in Nord America ha raggiunto il 37%, praticamente raddoppiato rispetto al secondo quarter, in seguito al miglioramento del turismo leisure più che di quello business, che ancora stenta a riprendersi. Sono orgoglioso di comunicare che il 94% dei nostri hotel sono ormai aperti”.
Il gruppo con sede in Maryland ha in portfolio più di 7.500 proprietà nel mondo declinate in 30 brand, tra i quali Sheraton, The Ritz-Carlton, Le Méridien, W Hotels, St. Regis, Autograph Collection, e altri.