In un momento così difficile come quello attuale, è più vantaggioso fare parte di una catena di brand internazionali o piuttosto mantenere la propria indipendenza? Risponde senza mezzi termini Danilo Zucchetti, direttore generale di Villa d’Este Hotels: “Essere hotel indipendenti con strutture uniche è il vero punto di forza, soprattutto in vista della ripresa post-Covid. La ripartenza sarà caratterizzata dalla ricerca di unicità da parte del turista, che prediligerà hotel ubicati in luoghi ‘magici’, dotati di significato. Il turista cioè sarà più consapevole e alla ricerca di un’esperienza vera, non più legata allo show off ma al desiderio di sperimentare un soggiorno di ‘senso’, che possa arricchire l’anima grazie ai legami con la storia, con la cultura e con il territorio circostante”.
Riguardo alla possibilità che catene e brand internazionali fiutino i ‘buoni affari’ nella Penisola e facciano man bassa di alberghi indipendenti in difficoltà, il manager precisa: “L’Italia è resiliente all’affermarsi delle catene, perché la standardizzazione non è nel nostro Dna. Avere gioielli unici, come lo sono i nostri hotel e altre dimore nel Belpaese, fa proprio parte della nostra attrattiva. Del resto, ogni luogo ha un’anima diversa e può essere preservata e vissuta”. Zucchetti prevede che il turista si allontanerà sempre più dalla standardizzazione e cercherà servizi non codificati, anche nella gestione del ristorante, con progetti su misura.
Sempre in tema post-Covid, il DG ritiene che il turismo sarà più stanziale, soprattutto nei primi anni, e prediligerà viaggi a corto e a medio raggio. “In fase pre-Covid – afferma – il nostro mercato di riferimento era quello americano, seguito da quello australiano, che invece saranno penalizzati a favore dei mercati europei. Nella seconda fase della ripresa, soffriranno i mercati maturi, come gli Usa, mentre ci aspettiamo una crescita dei mercati prospect, come Cina e India”. Anche la durata del soggiorno si prevede che cambierà una volta superata la pandemia, cioè gli ospiti opteranno per soggiorni più lunghi, proprio per vivere un’esperienza completa e approfondita e anche perché l’hotel offre una percezione di luogo sicuro, garantito, certificato.
Intanto il gruppo che fa capo alla famiglia imprenditoriale Fontana ha recentemente terminato una consistente ristrutturazione della proprietà acquisita nel 2.000, Villa La Massa alle porte di Firenze, struttura risalente al XVI secolo e immersa in 10 ettari di parco sulle rive dell’Arno, che si aggiunge al 5 stelle ‘bandiera’ del gruppo, il Villa d’Este sul Lago di Como, a Cernobbio, struttura rinascimentale che era dimora privata del Cardinale Gallio nel 1568 e che è diventata un hotel di lusso nel 1873. L’albergo di charme è noto non solo per il turismo leisure ma anche come catalizzatore di eventi di calibro internazionale, come il Forum Ambrosetti, A Como, inoltre, il gruppo è attivo anche nel management di due strutture, Hotel Palace e Hotel Barchetta.
Archiviato il 2019 con 54 milioni di euro di fatturato, Villa d’Este Hotels sta vagliando possibili acquisizioni nei prossimi anni: “Pensiamo a una terza struttura di proprietà – conferma Zucchetti – che potrebbe essere a Venezia o sulla Costiera Amalfitana”.
Recentemente, Zucchetti è stato designato ‘Independent Hotelier of the World’ per l’anno 2020 dalla rivista americana Hotels. L’assegnazione del premio si basa su come i candidati hanno definito gli standard di servizio, raggiunto performance di eccellenza, utilizzato la creatività nella gestione della struttura e quanto hanno fatto, in quest’anno difficile, per il business alberghiero all’interno della comunità in cui operano.