Approvato dal Consiglio dei ministri nella notte tra martedì 12 e mercoledì 13 gennaio il Recovery Plan, cambiato rispetto alla bozza iniziale ma le misure per il turismo, secondo quanto riporta Leggioggi.it, rimangono invariate: salgono infatti a 8 miliardi i fondi destinati a turismo e cultura rispetto ai precedenti 3,1 miliardi, assegnazione che aveva suscitato l’allarme delle associazioni di settore.
Nel complesso, il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), che dovrà ancora essere inviato alla Camera dei deputati e al Senato della Repubblica, è pari a circa 210 miliardi di euro, gonfiato di 20 miliardi con i fondi strutturali europei per nuovi progetti, come la rete ferroviaria veloce, la portualità integrata, il trasporto locale sostenibile, la banda larga e il 5G, il ciclo integrale dei rifiuti, l’infrastrutturazione sociale e sanitaria del Mezzogiorno.
Tornando al turismo, gli 8 miliardi di euro stanziati risultano così divisi: 2,7 miliardi per grandi attrattori turistico-culturali; 1,9 miliardi per cultura 4.0, formazione e sviluppo servizi turistici e di imprese creative culturali; 3,4 miliardi per siti minori, aree rurali e periferie.
Sul sito di Astoi Confindustria Viaggi, che rappresenta il mercato del tour operating italiano. è stata pubblicata la dichiarazione della presidente di Federturismo Confindustria, Marina Lalli: “La decisione di portare a 8 miliardi i fondi destinati a turismo e cultura nel Recovery Plan, anche se ancora non proporzionata alla grave crisi che sta vivendo il comparto è una notizia che ci fa finalmente tirare un sospiro di sollievo. Ringraziamo il presidente Mattarella e diamo merito al ministro Franceschini e al governo per aver capito la gravità della situazione, ascoltato le richieste di tutte le imprese del turismo e dimostrato sensibilità per un settore fondamentale per l’economia che non può rimanere fuori dalle priorità dell’Italia. Ora occorre, però, non perdere tempo e rivolgere una particolare attenzione ai progetti specifici velocizzando il processo”.
Recentemente, Federturismo aveva pubblicato una lettera su La Repubblica indirizzata proprio al presidente Sergio Mattarella, ribadendo l’inadeguatezza del Recovery Plan per quanto concerne il settore turistico, firmata anche da Aicc, Aidit, Anav, Anef Assitai, Assobalneari, Assointrattenimento, Confindustria Alberghi, Assomarinas,Astoi, Atri Italia, Csain, Confindustria Nautica, Federcatering, Federcongressi&eventi, Federterme, Global Blue.