La destagionalizzazione del turismo è uno dei motori per la ripresa economica italiana e lo ha sostenuto a più riprese il ministro del turismo Massimo Garavaglia. Ma a quanto ammonterebbe il ritorno se il turismo fosse attivo tutto l’anno? Ha provato a dare una risposta World Capital, che ha fatto una ricerca sulla destagionalizzazione in Francia, Spagna, Italia, Portogallo, Grecia, Croazia, Malta, prendendo come riferimento i flussi del 2019 per avere un’idea su quale sarebbe il ‘benchmark’ raggiungibile. Risultato: se l’Italia raggiungesse lo stesso livello di destagionalizzazione di Malta nei mesi di marzo, aprile e novembre, nonché lo stesso livello del Portogallo a ottobre, la spesa turistica crescerebbe di 7 miliardi di euro.
Dalla ricerca emerge che a Malta, nei mesi di marzo, aprile, ottobre e novembre del 2019 si è registrata un’occupazione media del 76,4%, eleggendo Malta a Paese a più alto tasso di destagionalizzazione, seguito da Spagna (63,7%) e Francia (60,8%), mentre l’Italia si posiziona al sesto posto nella classifica con una media di occupazione del 42,9% nel periodo considerato.
Eppure, nonostante il Belpaese sia un fanalino di coda nel Sud Europa per quanto riguarda la destagionalizzazione, ha una grande potenzialità di crescita in virtù della sua alta attrattività. Il dipartimento ricerca di World Capital ha infatti stilato un ranking anche in funzione dell’attrattività territoriale, e per definire questo concetto sono stati considerati sei indicatori: il numero di siti patrimonio Unesco sul territorio nazionale, i km di coste, la posizione del Paese nelle classifiche culinarie mondiali, l’indice climatico Stc 2019, il numero di città termali presenti sul territorio e il numero di km di piste da sci. L’Italia è risultata in pole position nel ranking per attrattività, e quindi si deduce come un Paese al sesto posto nel Sud Europa come destagionalizzazione ma al primo posto come attrattività, abbia la possibilità di colmare il gap, dato che il desiderio di viaggiare nella Penisola è altissimo.
Dal desiderio ai fatti, la strada è lunga: infatti nel 2019 la Francia ha registrato 175 milioni di arrivi turistici internazionali, la Spagna 135 milioni e l’Italia 131 milioni.