“Nel breve e medio termine il nostro obiettivo è quello di fare da facilitatori della ripartenza – racconta Matteo Ciccalé, partnerships director Travel di Scalapay -, permettendo agli albergatori di puntare sul rapporto qualità-prezzo. Non proponendo sconti, bensì utilizzando la formula del pagamento dilazionato, per seguire quello che è il trend più attuale nel mondo turismo: puntare sull’alto valore del servizio offerto”. Fintech che ha trasformato il mondo dei pagamenti, sia online che in-store, consentendo di acquistare prodotti e servizi ricevendoli subito, ma pagandoli in tre rate senza interessi, Scalapay ha da tempo avviato un progetto di espansione nel segmento travel.
“Il motivo del nostro proporci al mondo dell’hotellerie parte da una ricerca di mercato – continua Ciccalé – che abbiamo realizzato sugli utenti Scalapay: alla domanda ‘che servizi vorresti pagare col nostro sistema?’ la grande maggioranza delle risposte si è concentrata sui viaggi e in particolare sui soggiorni in hotel. Il nostro business non è però chiedere agli albergatori di abbassare i loro prezzi, anzi: diciamo loro puntate sulla qualità del servizio da offrire agli ospiti e noi vi aiuteremo a non perderli e invece ad acquisirne di nuovi, permettendogli appunto di dilazionare i pagamenti in modo da renderli più agevoli per le loro tasche”.
Questo trend di consumo rateizzato oggi rappresenta il 7,5% dei pagamenti in Europa, con picchi del 19% in Germania, e Scalapay sta crescendo in Italia, contando oltre 150 dipendenti, ma soprattutto essendo già disponibile negli oltre 500 alberghi che utilizzano Hoteldoor – sistema di Crm e customer data hub per le relazioni con gli ospiti -, siano essi realtà indipendenti o di catena. “Il pagamento è – spiega Ciccalé – uno dei ricordi principali di una vacanza, anche in positivo, e proprio per questo la nostra idea è quella di permettere all’ospite di fare un’esperienza straordinaria in albergo senza avvertire il peso di un pagamento in una unica soluzione. Per gli hotel vogliamo essere dei facilitatori di qualità del servizio proprio perché siamo in grado di rendere speciale anche l’esperienza di acquisto. Allo stesso modo Scalapay può spingere la parte commerciale dell’hotel, proponendosi come strumento di vendita che non gioca sul prezzo, cioè non lo abbassa, ma lo rende più gestibile”.
C’è anche una questione “generazionale” che ha spinto Scalapay a guardare sempre di più al mondo dell’ospitalità. “Secondo Istat, il 65% degli italiani che prenota viaggi è di età compresa fra 18 e 45 anni. E il nostro database ci dice che il 60% della clientela Scalapay è esattamente racchiusa fra i 25 e i 45 anni. Sono numeri che mostrano come la soluzione del pagamento dilazionato davvero può essere una potente arma di marketing per gli hotel: consente infatti maggiore penetrazione sui canali diretti, online e in struttura, e maggiore propensione alla spesa da parte del consumatore”.
La ricetta proposta dalla fintech permette all’albergo di aumentare le proprie visibilità e reputation, affiancando la forza di queste leve di marketing al grande materiale di bellezza che la ‘natura’ ha regalato al nostro Paese. “In Italia siamo fortunati – conclude Ciccalé – perché siamo la patria della bellezza: ma paradossalmente capita che questo elemento diventi quasi controproducente, quando si devono dare i giusti prezzi alle esperienze di soggiorno. Ecco perché noi vogliamo aiutare chi vuole comprare la qualità, dandogli uno strumento che possa facilitare vendita e pagamento senza penalizzare chi ama il bello”. Proprio per testimoniare il forte legame con l’Italia in quanto patria dell’arte, della moda e del design, Scalapay ha realizzato nei mesi scorsi a Milano, sulla parete di un palazzo in Corso Garibaldi, un murales (rimasto visibile fino al 30 settembre) che ha tratto ispirazione da una delle opere più celebri del Rinascimento. Un’opera che è stata reinterpretata dagli street artist Loste e Cheone, che hanno collaborato fondendo i loro stili per creare qualcosa di inedito.