Il previsto ‘boom’ del luxury tourism, conseguenza dei tanti annunci di aperture nei prossimi anni di hotel 5 stelle nella Penisola, trova anche un riscontro ‘quantitativo’ nei dati forniti da Enit-Agenzia Nazionale del Turismo durante la scorsa edizione della fiera dedicata ai viaggi di lusso Iltm a Cannes.
Il turismo alto di gamma rappresenta il 3% del Pil in Italia (il mercato turistico nel complesso copre il 13% del Pil) e funge da volano per l’economia italiana. Lo spiega una nota di Enit, sottolineando che che il turismo di lusso genera il 15% del fatturato totale del settore alberghiero e il 25% della spesa turistica totale (diretta e indiretta). I turisti internazionali di fascia alta spendono in Italia circa 25 miliardi di euro (7 miliardi di euro per l’alloggio, 2 miliardi di euro per la ristorazione e 14 miliardi di euro per le visite/tour/shopping). “Se confrontiamo il comportamento dei turisti – continua la nota – possiamo vedere che pranzi, visite, tour, shopping per i turisti di fascia alta rappresentano il 72% della loro spesa, rispetto al 58% per i turisti di altro target (una differenza del 14%). Si ricorda che l’80% degli acquisti pre-Covid nel settore del lusso in Italia sono stati effettuati da turisti stranieri”.
Enit aggiunge che il turismo di fascia alta ha un impatto significativo su una serie di imprese e industrie nazionali italiane, tende a elevare il resto dell’industria turistica italiana, contribuendo a promuovere il patrimonio regionale e culturale del Paese. “Il 45% dei viaggiatori di fascia alta è venuto in Italia almeno una volta negli ultimi cinque anni – ha sottolineato il presidente Giorgio Palmucci – e circa il 13% è venuto almeno quattro volte negli ultimi cinque anni (principalmente europei e russi). In termini di esperienza di viaggio, l’Italia è la prima destinazione per i viaggiatori di fascia alta, che vengono principalmente per arte, cultura, cibo e bevande stando alle indagini elaborate da Altagamma con la collaborazione di Enit, Bain & Company, Boston Consulting Group e Global Blue. Tradizionalmente, il turismo di lusso richiede un’esperienza unica, autentica e di alta qualità, fornita da servizi personalizzati ed esclusivi. Nel post pandemia sono emerse nuove esigenze di appagamento interiore da parte dei viaggiatori che ora sono alla ricerca di esperienze più spirituali ed emotive (fonte Cnr-Iriss).
Sempre secondo la nota. il turismo di lusso sarà probabilmente il primo settore dell’industria del turismo a tornare ai suoi picchi passati in Italia. Gli affluent saranno i primi a viaggiare, perché possono permettersi standard più elevati di comfort e sicurezza. Entro il 2025 la clientela del lusso in Italia raggiungerà i 450 milioni rispetto ai 390 milioni del 2019, principalmente per la crescita della classe media, soprattutto in Asia (fonte Ufficio studi Enit su rapporto sul turismo italiano – Cnr – Irss).