Continua l’emorragia di personale da Booking.com. Il portale di prenotazioni online ha licenziato nel 2020 il 25% della sua forza lavoro globale, ovvero circa 4.500 dipendenti, e si appresta adesso a tagliare una parte del personale dedicato al servizio clienti. Si tratta di 2.700 dipendenti dei call center nel mondo, ad eccezione delle sedi di Machester nel Regno Unito e di Amsterdam nei Paesi Bassi.
Il taglio è conseguente alla scelta fatta dalla società che fa capo a Booking Holding di esternalizzare il servizio clienti a Majorel, società specializzata in outsourcing di assistenza clienti con sede a Lussemburgo e quotata alla Borsa di Amsterdam. Per i primi sei mesi, i 2.700 dipendenti avranno il posto assicurato in Majorel, società con la quale il portale statunitense collabora già da sei anni.
La decisione di ‘alleggerire’ la società è stata presa nonostante Booking Holding abbia riportato una forte crescita nell’esercizio chiuso lo scorso 31 dicembre 2021: i ricavi hanno raggiunto 10,9 miliardi di dollari contro i 6,8 miliardi del 2020 e anche gli utili netti hanno fatto un balzo l’anno scorso a 1,2 miliardi in confronto ai 59 milioni totalizzati nel 2020.
L’adjusted ebitda è più che raddoppiato, passando da 879 milioni di dollari nel 2020 a 2,9 miliardi nel 2021, con una marginalità sul fatturato che era del 12,9% ed è salita l’anno scorso al 26,5%.
Recentemente, la grande Ota americana ha rilevato la piattaforma svedese di prenotazione voli ETraveli Group da Cvc Capital Partners per 1,63 miliardi di euro.