La classifica di Pambianco sui bilanci 2021 dei gruppi mondiali dell’hotellerie quotati in Borsa premia le società statunitensi, sia per quanto riguarda le prime posizioni del ranking per fatturato, sia nei podi per ebitda e per revpar. A livello di crescita, invece, svetta l’asiatico Minor International.
Americani über alles. I colossi statunitensi si confermano nel 2021 nelle prime posizioni del ranking mondiale per fatturato dei gruppi dell’hotellerie quotati in Borsa. In top position, nella classifica elaborata da Pambianco, svetta Marriott International con un fatturato di 12,2 miliardi di euro, che è oltre il doppio del gruppo successivo, Hilton Worldwide a 5,1 miliardi di euro. Il podio si completa con Hyatt Hotels Corporation, che sale in classifica rispetto al 2020 quando si trovava in quinta posizione. I gruppi asiatici rimangono sostanzialmente stabili, con il cinese Jin Jiang (di cui è stata calcolata la stima 2021 in base ai dati riportati nel primo semestre) che indietreggia di un posto rispetto al 2020, sotto InterContinental Hotels Group (Ihg). L’unico gruppo con gli occhi a mandorla che riporta un avanzamento nel ranking è Minor International, che sale all’ottava posizione. La divisione hospitality del colosso thailandese raggiunge infatti la pole position nel podio per crescita, registrando un +51% di fatturato nel 2021, seguito da Hyatt (+47%) e da Accor (+36%). Sono ancora a stelle e strisce i primi tre gruppi nella classifica per Ebitda margin, capitanata da Wyndham Hotel Group (38%), a cui seguono Hilton (28%) e Ihg (22%).
ritorno all’utile
Il 2021, per molti gruppi, è stato l’anno del ritorno in territorio positivo, dopo un 2020 che ha portato i bilanci in perdita. A livello reported, i ricavi di Marriott International nell’esercizio chiuso a dicembre 2021 sono aumentati del 31% a 13,85 miliardi di dollari, mentre l’utile netto è salito a 1,09 miliardi dal rosso di 267 milioni del 2020, scattando del 512 per cento. L’adjusted ebitda è salito a 2,27 miliardi (+99%).
I risultati preliminari al 31 dicembre 2021 per Ihg hanno fatto tornare a guadagnare il gruppo americano. A livello reported, l’utile operativo è passato da un rosso di 153 milioni di dollari nel 2020 al nero di 494 milioni dell’anno scorso, mentre i ricavi sono saliti del 21% a 2,9 miliardi. Il RevPar del gruppo a cui fanno capo InterContinental, Six Senses, Holiday Inn, Indigo, Crown Plaza e altri brand, è cresciuto nel 2021 del 70% rispetto al 2019, e nell’ultimo quarter è avanzato dell’83% rispetto al quarto trimestre 2019, determinando un’accelerata verso l’avvicinamento ai livelli pre-pandemia.
L’anno scorso Ihg ha modificato il perimetro di attività, in quanto ha chiuso alcuni hotel non profittevoli: si tratta di circa 50mila stanze, ovvero una riduzione dello 0,6% sul totale camere nel suo portfolio globale, appartenenti per il 70% ai brand Holiday Inn e Crowne Plaza. Nello specifico, si tratta del taglio di 108 Holiday Inn e di 44 Crowne Plaza.
Anche Hilton Worldwide registra, nell’esercizio chiuso lo scorso 31 dicembre, un utile netto di 407 milioni di dollari dopo un rosso di 720 milioni, mentre i ricavi sono passati da 4,3 miliardi nel 2020 a 5,8 miliardi nel 2021. L’adjusted Ebitda ha raggiunto quota 1,6 miliardi di dollari, con una percentuale sul fatturato pari a 65,8 per cento.
Numeri in crescita anche per il RevPar che è salito l’anno scorso del 60,4%, riportando nell’ultimo trimestre dell’anno un incremento del 104,2 per cento. Comparando il 2021 al 2019, il RevPar risulta invece in calo del 30%, mentre considerando solo l’ultimo quarter 2021 rispetto allo stesso periodo del 2019, la regressione si riduce a -13,5 per cento.
progetti di espansione
Quasi tutte le multinazionali dell’hotellerie hanno comunicato l’anno scorso nuovi alberghi in pipeline e progetti di partnership con altre realtà. Ad esempio, sono in arrivo in Italia, nei prossimi 10 anni, 20 hotel di marchi che fanno capo a Wyndham Hotels & Resorts, grazie a una partnership firmata dal colosso americano, che conta 9.000 alberghi nel mondo, con l’hotel management company All In Italia Hotels & Resorts. L’accordo (non esclusivo) debutta con l’apertura del primo hotel Wyndham Garden in Italia, creato dalla ristrutturazione dell’ex hotel Concorde a Firenze. Wyndham Garden Florence Novoli, che avrà 94 camere e che sarà gestito da All In Italia, è di proprietà del Gruppo Bulgarella, che recupera edifici storici in tutta Italia per realizzare strutture ricettive. Tra gli immobili turistici di proprietà del gruppo, si citano il Grand Hotel Misurina (Bl), I Monasteri Golf Resort a Siracusa, I Mulini Resort a Tonnara di Bonagia (Tp), La Venere di Erice a Trapani, il Grand Hotel Palazzo a Livorno. Sempre rimandendo in Italia, Accor ha firmato un accordo con Arsenale per il suo marchio Orient Express, facendo nascere nasce l’Orient Express La Dolce Vita che darà il benvenuto ai suoi primi passeggeri nel 2023. Nello specifico a Roma, i visitatori soggiorneranno nel primo hotel italiano firmato Orient Express: l’hotel Orient Express Minerva. Inoltre, nel 2021 Accor ha triplicato la sua presenza nel settore lifestyle, in seguito alla previsione che in futuro i viaggi d’affari non torneranno più come prima, perché lo smartworking e la riduzione degli spostamenti potrebbero rimanere in fase post-Covid e portare quindi a un modello ibrido tra presenza in ufficio e lavoro da remoto. È andato in questa direzione anche l’accordo tra il big dell’hospitality e la società londinese Ennismore.