Uno strumento che potrebbe segnare la vera svolta del settore, ovvero l’estensione del superbonus 110% agli alberghi, per ora limitato solo agli immobili a uso residenziale, o per onlus e associazioni. La richiesta è stata portata avanti da tempo dalle associazioni, e qualche giorno fa, in Senato, ha trovato chi se ne è fatto portavoce.
Il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, rispondendo al question time al Senato lo scorso giovedì 8 aprile, ha dichiarato: ” L’ampliamento del superbonus al 110% agli edifici strumentali d’impresa (ristoranti, alberghi, agriturismi) potrebbe essere complesso. Ma lavoreremo su questa cosa, e mi impegno a discuterne con il ministero dell’Economia”.
Ne ha parlato anche la presidente di Confindustria Assoimmobiliare, Silvia Rovere, che è intervenuta in audizione presso le commissioni riunite Bilancio e Finanze del Senato sul decreto legge Sostegni. “Tra le misure urgenti e prioritarie – ha incalzato – vi è quella di sostenere il rilancio del turismo mediante la valorizzazione del patrimonio immobiliare italiano estendendo l’agevolazione del Superbonus 110% anche agli immobili impiegati nelle attività alberghiere che appartengono alla categoria catastale D/2. Tale misura dovrebbe essere accolta il prima possibile per consentire che lo svolgimento dei lavori di ristrutturazione avvenga prima che ci sia un ritorno dei flussi turistici ai livelli pre-pandemia. In particolare, l’agevolazione dovrebbe applicarsi sia nel caso in cui il proprietario dell’immobile sia anche il gestore dell’attività ivi esercitata, sia nel caso in cui l’immobile sia oggetto di contratti di locazione o di affitto di ramo d’azienda a favore dei soggetti gestori che lo utilizzino nello svolgimento dell’attività alberghiera o turistico-ricettiva”.