Il volume degli investimenti immobiliari nel segmento hospitality, nei primi sei mesi del 2024, ha registrato 790 milioni di euro con una crescita del 130% sullo stesso periodo del 2023 (nell’intero anno il settore ha archiviato 1,1 miliardi di euro). Con questa cifra il comparto diventa il secondo asset di investimenti nel semestre considerato, dietro solo agli uffici, che hanno portato a casa investimenti pari a 830 milioni di euro.
Questo risultato è da attribuire “soprattutto all’elevato numero di deal conclusi nel settore alberghiero, più che raddoppiato rispetto all’H1 dello scorso anno”, rivela l’analisi del Team Research di Dils. A livello geografico per l’hospitality si evidenzia la centralità del mercato romano, sebbene si segnali il ritorno di operazioni di rilievo anche a Venezia.
Considerando il mercato generico, il volume di investimenti nei primi sei mesi dell’anno si è attestato su circa 3,5 miliardi di euro, evidenziando una crescita di circa il 65% sullo stesso periodo del 2023, che Dils si aspetta prosegua anche nei prossimi mesi.
Il settore immobiliare degli investimenti “continua nella stabilizzazione dei volumi, mostrando segni di maggiore dinamismo”, conclude l’analisi. “Esaurita la ‘coda’ delle operazioni avviate prima del rialzo dei tassi di interesse, assistiamo alla formazione di una nuova pipeline di deal, in cui il fenomeno di repricing rappresenta la condizione ideale per intensificare l’attività di scambio”.
Inoltre, “l’avvio di una fase meno restrittiva da parte delle autorità di politica monetaria, iniziata con il primo taglio dei tassi nel mese di giugno, potrà alimentare la crescita degli investimenti”.