Il presidente di Federterme (Federazione italiana delle industrie termali e delle acque minerali curative) Massimo Caputi ha acquistato il 47% di Terme di Chianciano, mentre il restante 53% del capitale fa capo per il 30,19% a Terme di Chianciano Immobiliare, controllata da Regione Toscana (73,81%), per il 6,95% a Banca Centro credito cooperativo Toscana-Umbria (ex Banca Cras) e per il resto ad alcuni soci minori.
Lo rivela Bebeez, specificando che l’acquisizione è avvenuta attraverso il veicolo di investimento Feidos, con il quale Federterme controlla anche Terme di Saturnia insieme a York Capital Management, e che a vendere è il Gruppo Montepaschi.
Il deal è avvenuto per una cifra simbolica, dice sempre Bebeez, considerato che il patrimonio netto di Terme di Chianciano è negativo, e prelude a un piano di ristrutturazione del debito: 5,5 milioni nei confronti delle banche, di cui 4 milioni verso Mps confluiti nel pacchetto ceduto nei mesi scorsi alla società di recupero crediti deteriorati Amco. Il piano di ristrutturazione del debito dovrà dunque essere approvato da Amco e da Banca Centro, e inoltre dovrà essere avallato da Regione Toscana che oggi incassa (attraverso Terme di Chianciano Immobiliare) un canone di locazione di 500mila euro l’anno.
Terme di Chianciano Immobiliare ha peraltro messo da tempo in vendita la sua quota in Terme di Chianciano.
La società di gestione termale, che conta 45 dipendenti fissi e altrettanti stagionali, nel 2019 ha fatturato 5,8 milioni mentre nel 2020 è precipitata, causa pandemia, a 2,8 milioni di euro.
“L’acquisto del pacchetto di maggioranza relativa delle Terme da parte di Feidos-Terme di Saturnia – commenta sulla testata finanziaria il sindaco di Chianciano Terme Andrea Marchetti – rappresenta per Chianciano la soluzione ai problemi di un’azienda che era in una fase di stallo da anni, da quando col suo socio principale Mps, non erano più in grado di garantire investimenti sui piani industriali. In questi ultimi anni le terme sono riuscite a sopravvivere ma senza prospettive di sviluppo. Oggi, grazie alla bravura di chi le ha gestite, un imprenditore come Caputi ha deciso di investire”.