L’Italia è un tesoro nascosto, è un po’ come un’auto di Formula 1 costretta a viaggiare a 50 km all’ora, nel senso che le sue potenzialità rimangono in gran parte inespresse. Il Belpaese (e non a caso si chiama così) ha un’incredibile varietà di destinazioni turistiche, di paesaggi marini, montani e rurali, di percorsi, borghi storici, luoghi d’arte e di cultura, gallerie e musei, ristoranti di alto livello, negozi di moda e di design apprezzati in tutto il mondo. Eppure il turismo italiano, aldilà di questo periodo di pandemia che ha messo in ginocchio il settore, anche in passato non ha avuto un’adeguata valorizzazione, in parte a causa delle infrastrutture poco sviluppate in diverse aree del Paese, ma anche per una gestione poco “moderna” delle strutture ricettive, spesso vecchie (il 60% degli alberghi ha oltre 30 anni) e non al livello degli standard internazionali di ospitalità a cui i turisti, italiani inclusi, sono oramai abituati.
Il tema è più che mai attuale perché, in seguito alla pandemia, è oramai assodato che alla ripartenza cambierà la ripartizione dei viaggi tra business e leasure, a favore di questa seconda tipologia. E l’Italia, che ha una vocazione leasure molto forte, si trova oggi al posto giusto nel momento giusto. Lo hanno capito bene i gruppi internazionali dell’hotellerie di lusso che stanno accelerando gli investimenti nel nostro Paese, inanellando una serie di aperture di 5 stelle in questo ultimo periodo come mai si era visto prima e, soprattutto, non più solo nelle città, ma, e questa è la grande novità, in località di villeggiatura.
Come sempre più spesso accade, i protagonisti sono i grandi player internazionali, gli unici che hanno risorse e know-how per portare avanti progetti di rilievo. L’auspicio comunque, è che non si perda questa occasione incredibile in cui, a livello mondiale, ci sarà nei prossimi anni un numero elevato di turisti che si muoverà per viaggi di piacere, cercando proprio quei Paesi come l’Italia che hanno tante e varie risorse paesaggistiche e culturali da proporre. Non facciamoci trovare impreparati. L’istituzione di un ministero per il Turismo è un primo importante passo in questa direzione. Il secondo sarebbe l’ampliamento del Superbonus 110% agli alberghi, una vera svolta per la riqualificazione. È il momento giusto perché l’Italia ha tutte le carte per diventare la destination luxury top al mondo.