Una rivoluzione nel rapporto tra l’hotel, i suoi ospiti, e la città. La sta portando avanti The Place Firenze con il progetto The Place of Wonders, che trasforma l’albergo in un soggetto attivo a supporto della comunità locale, grazie al contributo degli ospiti e della famiglia Babini, proprietaria del 5 stelle.
L’idea è quella di rendere l’hotel e gli ospiti partner di progetti virtuosi della città, creando un ‘fondo’, partecipato dalla proprietà e (in modo volontario) dagli ospiti del The Place, con l’obiettivo di sostenere i progetti.
La famiglia Babini inserirà una quota fissa di partenza, e, in base ai contributi volontari, saranno definiti i vari progetti, che si baseranno sui temi ‘La natura in città’, ‘La manifattura futura’ e ‘La bellezza’. Il primo progetto recentemente partito è ‘l’adozione’ del Museo Marino Marini, che viene mostrato agli ospiti del The Place in una visita privata offerta dall’hotel, aumentando la visibilità anche a livello internazionale di quello che è un piccolo gioiello nel cuore di Firenze.
“Si tratta di un progetto di Csr – – dichiara Michela Babini, responsabile di The Place of Wonders – che nasce per segnare un cambio di passo riguardo al ruolo di chi sceglie di soggiornare con noi. Il fondo sarà promosso nei momenti cruciali di contatto con la nostra clientela internazionale, dal pre-booking al website, e anche attraverso il travel designer o l’operatore che crea itinerari esclusivi e customizzati sul cliente, stimolandone così al massimo la partecipazione”.
Babini sottolinea che, in un periodo che ha rivoluzionato il modo di viaggiare e soprattutto la ‘reason why’ per cui si viaggia, The Place Firenze segna una cesura dolce ma decisa con la sua storia precedente, affermando ulteriormente la sua appartenenza a Firenze e soprattutto al quartiere di Santa Maria Novella.
“Noi crediamo fermamente- dichiara Carlo Babini, owner del boutique hotel – che l’imperativo della filiera corta sia ormai la ‘cifra’ dei progetti più veri ed efficaci. Il progetto The Place Of Wonders è l’antesignano di un nuovo modo di “pensare ospitalità”. Noi sogniamo un hotel che non sia solo un “contenitore di ospiti” ma un fertilizzatore, un supporto e patron di progetti, di piccole comunità che producono bellezza e di quel tessuto locale che rende
unica nel mondo la nostra città di Firenze”. E conclude: “Attraverso i rapporti che abbiamo costruito negli anni, grazie al nostro storico general manager Claudio Meli, con molti artigiani, artisti e realtà culturali locali, che rendono Santa Maria Novella uno dei quartieri più vivaci della città, ci poniamo così nel ruolo di evoluti “concierge del quartiere” e divulgatori di eccellenza a kilometro zero”.