C’è chi parla del 2023 e chi addirittura del 2024. Un pieno recupero per il turismo è molto più in là rispetto a quanto prospettato per altri comparti del made in Italy. Per la moda, per il beauty, per il design e anche per il wine, la strada è ormai tracciata, e se non si è arrivati ancora a compensare tutte le perdite del 2020, indubbiamente quest’anno si sta avvicinando ai ricavi del 2019. Manca poco, insomma, per vedere l’uscita dal tunnel. Discorso diverso invece per il turismo, settore massacrato dalle chiusure, dalle limitazioni e dal blocco, per tanti mesi, delle frontiere italiane, sia in entrata sia in uscita. Per quanto riguarda l’incoming, sono tornati tra agosto e settembre alcuni turisti stranieri, in particolare è stato molto apprezzato l’arrivo degli americani, ma si tratta di ingressi con il contagocce. Mancano i grandi flussi internazionali, e, senza di questi, il turismo italiano non riparte, in particolare quello del lusso, nel quale oltre il 70% è fatto da clientela straniera. Non aiuta il fatto che l’Italia abbia un deficit enorme nelle infrastrutture, addirittura ci stiamo avvicinando all’ennesimo rilancio della compagnia di bandiera, che è oramai quasi un vettore ‘regionale’ talmente piccola è la sua nuova dimensione. Ciò nonostante, e qui veniamo agli aspetti positivi, mai si erano visti tanti investimenti nell’hotellerie di lusso, anche in alcune remote destinazioni, come hanno fatto ad esempio Arsenale e la famiglia Malpignano a Maratea, città dove i trasporti, appunto, andrebbero potenziati. Gli investimenti sono così tanti, nel leisure in particolare, che si parla, tra addetti ai lavori, di un fenomeno molto ‘speciale’ che sta avvenendo nello Stivale, dai più definito come un nuovo ‘Rinascimento italiano’. Gli hotel sono in attesa del Pnnr e del Superbonus Alberghi all’80% per riqualificare gli asset e lo standard dei servizi. Sono pronti, insomma, a buttare il cuore oltre l’ostacolo e a continuare a investire. Ci sarà poi da lavorare sul piano tariffario, perché c’è una differenza ‘monstre’ tra i prezzi di una catena straniera in Italia e quelli di un albergo tricolore della stessa categoria. C’è molto terreno da recuperare, ma spesso accade che le industry che partono in ritardo, fanno poi uno scatto improvviso e veloce. E lo sprint del turismo potrebbe portare l’Italia nel podio delle mete più visitate al mondo.