San Felice, azienda di proprietà del Gruppo Allianz, con 179 ettari di vigneto specializzato, situata nel cuore del Chianti Classico a Castelnuovo Berardenga ed estesa fino a Montalcino e Bolgheri, ha ottenuto la certificazione Equalitas – Standard Sopd per il Modulo ‘Organizzazione Sostenibile – Os’ che ne attesta la conformità agli standard di sostenibilità per la gestione delle attività di coltivazione uve, produzione e affinamento vini bianchi e rossi tranquilli e confezionamento in bottiglia di vetro e Bag in Box.
“L’orgoglio di aver ottenuto la certificazione Equalitas per lo standard Organizzazione Sostenibile è grande ed è un passo a favore di un percorso di crescita in cui la sostenibilità resta sempre il fine ultimo da raggiungere”, ha dichiarato Davide Profeti, general manager di Agricola San Felice. “Negli anni passati, quando la tutela dell’ambiente e della biodiversità non erano temi d’attualità quanto lo sono oggi, San Felice già si faceva promotrice di iniziative originali, diversificandosi nel panorama enoico per essere un’azienda d’avanguardia, rispettosa dell’ecosistema e fiduciosa nella scienza. Oggi, considerando i preoccupanti effetti del cambiamento climatico in atto, essere sostenibili è un dovere morale e le aziende virtuose come San Felice devono essere di esempio, contribuendo a difendere l’ecosistema e a garantire un futuro alle generazioni che verranno”.
Già negli anni ’70 infatti, anticipando le attuali tendenze, l’azienda vitivinicola avviava un lavoro di caratterizzazione genetica dei vitigni autoctoni toscani altrimenti destinati a scomparire. Per evitare la dispersione del loro patrimonio genetico, nel 1986, costituiva il Vitiarium: un vigneto sperimentale di 2,5 ettari, collezione di 270 vitigni ‘minori’ tutt’oggi in evoluzione. Nel tempo, un costante lavoro di ricerca, che ha trovato una sponda nelle istituzioni universitarie e nei centri di ricerca toscani, ha influenzato la gestione vitivinicola della tenuta che oggi ricorre alla viticoltura di precisione, basata su mappe di vigore e innovativi sistemi di georeferenziazione.
A San Felice la sostenibilità passa anche attraverso l’utilizzo di risorse rinnovabili per l’autosufficienza energetica, di impianti di depurazione per il riutilizzo delle acque a servizio della cantina e dell’annesso resort, e di un impianto a cippato con cui riscaldare i vari ambienti. Un impegno che, in parte, oggi si traduce in questa certificazione.