Equilibrio precario per i dipendenti di agenzie di viaggio e tour operator, che rischiano di restare senza ammortizzatori sociali. È l’allarme che arriva da Astoi Confindustria Viaggi alla luce di quanto pubblicato nel ‘decreto legge Ucraina’ che prevede altre otto settimane di integrazione salariale (Fis), fruibili fino al 31 dicembre 2022, per i dipendenti di aziende fino a 15 addetti. “La concessione di ulteriori otto settimane di assegno di integrazione salariale Fis per le aziende sotto i 15 dipendenti era una misura necessaria – sottolinea Astoi – perché, una volta esaurito il contingente a disposizione, ovvero 13 settimane fino a 5 dipendenti e 26 settimane da 5 a 15 dipendenti, tali imprese non avrebbero avuto nessun altro tipo di ammortizzatore sociale”.
Detto ciò, sottolinea l’associazione, sarebbe stata altrettanto opportuna l’adozione di alcuni interventi dedicati anche alle aziende con più di 15 dipendenti. La previsione si rivolge però esclusivamente ai datori di lavoro che occupano fino a 15 dipendenti, dal momento che la previsione taglia fuori le aziende più strutturate, ossia la maggior parte dei tour operator.
“È pur vero infatti – prosegue l’associazione – che la riforma varata dal Ministro del Lavoro, Andrea Orlando, ha esteso alle aziende over 15 dipendenti la Cigs (cassa integrazione guadagni straordinaria, ndr), ma gli adempimenti burocratici connessi a questo tipo di ammortizzatore non sono certo di facile approccio e prevedono, ad esempio per la causale ‘crisi aziendale’, una relazione tecnica, un piano di risanamento e altre incombenze procedurali che mal si conciliano con il protrarsi dell’emergenza in cui il settore continua a versare”.
Inoltre, alcune aziende che avevano diritto alla Cigs prima della riforma, hanno già fruito di buona parte del periodo massimo previsto, pari a 12 mesi. “Il prossimo giugno le aziende sopra i 15 dipendenti avranno esaurito le 26 settimane di assegno di integrazione salariale Fis ed è quantomeno verosimile che, non avendo più a disposizione strumenti snelli e semplificati, vista la perdurante e sensibile riduzione dei ricavi, non potranno continuare a garantire un’occupazione stabile”, denuncia Astoi Confindustria Viaggi, invitando pertanto il governo ad adottare misure ad hoc anche per le imprese più strutturate.
Misure che, riassumendo, consisterebbero nel concedere ulteriori settimane di assegno di integrazione salariale Fis anche alle imprese con più di 15 dipendenti o, in alternativa, nel non conteggiare, anche parzialmente, i periodi di integrazione salariale fruiti da gennaio a marzo 2022 nel calcolo della durata massima dei trattamenti. “Qualora tali correttivi non fossero praticabili, si chiede almeno una semplificazione sostanziale delle procedure legate alla Cigs”, conclude l’associazione.