Le prenotazioni globali di voli di piacere e d’affari hanno superato i livelli pre-pandemia, così come anche la spesa per viaggi in crociera, autobus e treno ha registrato notevoli miglioramenti. È quanto emerge dalla nuova ricerca del Mastercard Economics Institute dal titolo ‘Travel 2022: Trends and Transitions’, che offre insights in 37 Paesi sulla situazione globale dei viaggi a seguito della campagna vaccinale che ha permesso l’allentamento delle restrizioni.
Il report stima che nel 2022 a scegliere i viaggi aerei saranno circa 1,5 miliardi di passeggeri in più a livello globale rispetto allo scorso anno, di cui 550 milioni solo tra i cittadini europei. In questo contesto, colpisce positivamente il fatto che l’Italia si posizioni al terzo posto tra le destinazioni più popolari tra i turisti europei, dopo Spagna e Regno Unito, e al settimo posto a livello globale, dove in testa figurano Stati Uniti, Regno Unito e Svizzera.
Passando ad altri mezzi di trasporto, la spesa globale per le crociere ha guadagnato 62 punti percentuali da gennaio a fine aprile, pur rimanendo al di sotto dei livelli del 2019. I viaggi in autobus sono invece tornati ai livelli pre-pandemia, mentre la spesa per gli spostamenti in treno rimane inferiore del 7 per cento. Parallelamente, i viaggi in auto non perdono il loro fascino, con la spesa per pedaggi e noleggio auto in aumento rispettivamente di quasi il 19% e il 12 per cento.
Da rilevare che le spese durante il viaggio sono sempre più per le esperienze a discapito dei beni materiali: il ritorno dell’economia dell’esperienza si conferma un trend a livello globale, con una spesa esperienziale del 34% superiore ai livelli del 2019 privilegiando bar e discoteche (72%), ma anche parchi divertimento, musei, concerti e altre attività ricreative (35%). Dalla scorsa estate, tuttavia, è in Paesi come l’Italia che la spesa del turismo internazionale per le esperienze ha particolarmente superato quella in beni materiali, dove entrambe le categorie di spesa sono risultate al di sopra dei livelli del 2019, rispettivamente in crescita del 68% e del 23 per cento.
Tuttavia, alcune nubi sembrano oscurare l’estate del turismo e dei trasporti: da alcune settimane le compagnie aeree stanno cancellando centinaia di voli a causa della carenza di personale sufficiente a sostenere la domanda superiore alle previsioni, scattata da quando sono state allentate le restrizioni al viaggio. L’annoso problema, che da tempo affligge il settore dell’ospitalità e della ristorazione, sembra essere tutt’altro che una crisi improvvisa e momentanea. Secondo un documento interno dell’associazione di compagnie aeree Airlines for Europe che è stato consultato dal Financial Times, i problemi che affliggono l’industria continueranno a provocare disagi per “gran parte dell’estate”.