Tre strutture di lusso contemporaneo, ognuna a proprio modo unica nel genere, su cui piovono investimenti milionari e la visionaria capacità manageriale del loro timoniere.
Lorenzo Giannuzzi è uno dei top manager dell’hospitality industry internazionale. A lui è legato il grande successo del Forte Village di cui è amministratore delegato e direttore generale e la sua trasformazione, non solo in uno dei più importanti e riconosciuti resort al mondo ma in un’azienda alberghiera con un’irripetibile segmentazione dell’offerta composta da otto alberghi disseminati in 25 ettari di parco secolare. Un vero e proprio ‘borgo diffuso’ che nulla ha da invidiare ai migliori resort caraibici. E se il Forte ha girato di slancio la boa dei cinquant’anni, si appresta a tagliare il traguardo del primo anno di vita Palazzo Fiuggi. Rilevato nel 2019 da Forte Village Group, per “uno dei più bei palazzi liberty fra gli hotel italiani”, come ama definirlo Giannuzzi, sono stati investiti tra acquisizione e ristrutturazione circa 50 milioni di euro. La volontà è quella di farlo diventare uno dei migliori wellness medical retreat al mondo. Si tratta dunque di due ‘monumenti’ dell’hospitality industry nazionale, Forte Village e Palazzo Fiuggi, che hanno superato la pandemia. Questo grazie anche ad un sistema di gestione delle risorse umane che negli anni ha costruito un forte senso di appartenenza dello staff (motivo per cui gli attuali e diffusi problemi di personale qui non sono praticamente arrivati) e che ha contribuito a generare un elevato tasso di fidelizzazione della clientela. Il portfolio alberghiero di Forte Village Group, si compone anche di Palazzo Doglio a Cagliari, di cui Giannuzzi è founder.
Quali sono i valori distintivi del Forte Village?
Per raccontare il Forte potremmo mutuare un vecchio slogan di mamma Rai: “di tutto di più”! Questo è il Forte, un luogo nel quale si può trovare tutto … e forse di più, con una qualità altissima in grado di soddisfare i desideri di ogni tipo di ospite. Il Forte è un destination resort, che è sempre stato un passo avanti e ha saputo riconoscere in anticipo certi bisogni dei viaggiatori.
È stato così anche in periodo di pandemia?
Rispetto ai nuovi concetti di experience ricercati dal turista contemporaneo, grazie alla varietà della nostra offerta ricettiva garantiamo da sempre spazi ampi e privacy estrema ai nostri ospiti che, ancor di più con la pandemia, apprezzano il piacere degli ampi spazi e dei servizi tailor made, pensati e cuciti addosso ad ogni nostro ospite: single, coppia o famiglia che sia. Da quest’anno abbiamo anche un accordo con la Fundación Real Madrid Clinic, che permetterà agli appassionati di calcio, grandi e piccoli, di vivere una vacanza indimenticabile a contatto con le star merengues. Un’esperienza sportiva unica nel suo genere.
A proposito di stranieri, quali sono i principali mercati per il Forte Village?
Certamente quello inglese, che è un mercato storico, poi quello italiano. Gli anni scorsi avevamo quote significative di ospiti russi che abbiamo cominciato a sostituire già a partire dal 2020 (per i problemi con il vaccino Sputnik). Quest’anno, a causa del conflitto ucraino, continueremo a lavorare con crescenti arrivi di tedeschi e americani in primis, ma anche mediorientali.
E in fatto di numeri?
Dal punto di vista economico-finanziario, non smettiamo mai di fare investimenti nel resort. Negli ultimi anni abbiamo messo 50 milioni di euro nell’attività di refurbishment per mantenere sempre altissima la qualità della struttura. Oggi abbiamo qualcosa come 1.700 camere, al mio arrivo erano 930, mentre il fatturato stabilizzato (cioè riferito ad anni ‘normali’ come il 2018 e 2019, ndr) è attorno a 93 milioni di euro grazie a quasi 200mila presenze annuali che vengono accolte, ospitate e servite da 1.800 collaboratori, 1.200 dei quali dipendenti diretti.
Arriviamo a Palazzo Fiuggi, quali sono i tratti identitari?
Innanzitutto va detto che con Palazzo Fiuggi ho coronato un sogno che avevo da quando dirigevo l’allora Palazzo della Fonte per conto di Sir Charles Forte. Palazzo Fiuggi è un luogo unico, per la qualità dell’acqua ma anche dell’aria, e per la bellezza di un ambiente privo di insediamenti industriali, che si trova a 700 metri sul livello del mare.
Quale sarà allora il suo posizionamento sul mercato?
Il concetto su cui lavoriamo è quello del retreat, con una spa medicale di eccellenza per i trattamenti medicali e per l’ospitalità. La struttura è incredibile, dispone di nove ettari di parco, e la ristorazione gode della presenza dello chef Heinz Beck, un grande plus per piacere e gusto. In più c’è la centralità della posizione: Fiuggi può diventare un hub per visitare l’Italia tra Roma e Napoli. Insomma un contesto di lusso già capace di conquistare una clientela alto-spendente italiana e internazionale. Il progetto è chiaro: l’evidenza dei risultati medicali sulla salute delle persone unita alla qualità dell’offerta ricettiva, un connubio recentemente arricchitosi della collaborazione con The Ranch Malibu, eccellenza Usa nel mondo della salute e del benessere. L’obiettivo è la valorizzazione dell’unicità dei due retreat, che si traduce nella comune volontà di sviluppare protocolli basati sui principi basilari di un lifestyle sano e longevo, nel rispetto dell’antica locuzione mens sana in corpore sano.Anche per Palazzo Fiuggi i numeri sono importanti: il giro d’affari annuo dovrebbe attestarsi sui 30 milioni di euro, con un target di 40 milioni. Mentre sono 102 le camere e 200 le persone impiegate, un’ottantina delle quali solamente nel reparto medicale.
Arriviamo a Palazzo Fiuggi, di cui è founder, quali sono i suoi tratti identitari?
Si tratta dell’unico hotel 5 stelle del capoluogo sardo, uno dei tesori nascosti italiani. Cagliari è una città dalle grandi potenzialità nella quale abbiamo colto l’incredibile opportunità di acquisire e ristrutturare un edificio che abbiamo completamente rivisitato mettendo sul piatto circa 35 milioni di euro. Un progetto impegnativo per sole 72 camere, ma con un courtyard straordinario e un vero teatro (da mille posti), importante per consolidare il mix tra leisure e business necessario per ‘alimentare’ l’unica struttura The Leading Hotels of the World della città.