Con il ritorno dei turisti stranieri in Italia, soprattutto statunitensi, anche il via vai nei negozi è aumentato e soprattutto le ‘strisciate’ sui Pos. La società di ricerche Risposte Turismo ha infatti analizzato un campione rappresentativo di 300 turisti stranieri, dei quali la metà hanno nello shopping la motivazione prevalente del viaggio. Ne è risultato che i viaggiatori provenienti da Stati Uniti, Germania, Francia e Regno Unito, hanno generato la scorsa estate una spesa media pro-capite giornaliera di 100 euro.
Lo studio mostra che, tra i fattori che influenzano maggiormente nella scelta della destinazione di viaggio spiccano, dopo sconti, saldi e promozioni (60%), l’offerta commerciale della destinazione (34%), i servizi a disposizione (trasporti ma anche app dedicate e mappe, 32%), la vicinanza a luoghi da visitare (29%) e la presenza di produzioni tipiche e prodotti unici (27%).
Tra le prime città menzionate quali destinazioni in cui si sono realizzati i viaggi per shopping figurano Milano, Londra, New York e Parigi, mentre nelle città top of mind si inseriscono, oltre alle appena citate, anche Los Angeles, Barcellona, Madrid e Roma.
Anche tra gli intervistati che non hanno come motivazione prevalente del viaggio lo shopping. il 14% ha indicato nel fare acquisti una delle attività prevalenti nel corso del soggiorno, dimostrando dunque la forza del binomio turismo e shopping tra la domanda.
Da un’ulteriore indagine effettuata su oltre 80 negozi a Venezia, secondo gli operatori del retail tre clienti su quattro sono turisti e i livelli di vendita a fine anno saranno molto simili a quelli del 2019. Tra i turisti stranieri maggiormente presenti nei negozi in città prevalgono gli statunitensi (32%), seguiti da francesi
(25%), tedeschi (22%) e inglesi (8%). Inoltre, circa un terzo dei negozi intervistati sottolinea come, rispetto al 2019, le abitudini del turista siano cambiate:
richiede prodotti originali o personalizzati creati da artigiani locali e chiede di vivere nuove esperienze, come quella di incontrarli.