Il gruppo turistico italiano che affonda le radici nel settore da 75 anni cambia manto. Alpitour World si veste con una nuova identità per raccontare il proprio corso orientato all’innovazione e allo sviluppo.
Un cambiamento voluto dal management che, negli ultimi due anni, ha promosso progetti di trasformazione e ottimizzazione, oltre ad azioni strategiche ad ampio spettro per tutte le divisioni. L’investimento ha portato il gruppo a chiudere l’anno fiscale con un fatturato complessivo di 1,6 miliardi di euro e un ebitda superiore a 30 milioni. Una soglia molto vicina a quella del 2019 e che pone come obiettivo per il 2023 il raggiungimento di 2 miliardi.
Oggi sono 22 gli hotel di Alpitour a marchio Voihotels nel mondo. “I costi energetici si sono fatti sentire anche da noi e l’unica alternativa è stata alzare i prezzi”, ha dichiarato Gabriele Burgio, Presidente e Amministratore Delegato di Alpitour World a Pambianco Hotellerie. “Credo comunque che chiuderemo l’anno raggiungendo il 2019. Abbiamo introdotto nuovi alberghi, la nostra catena è cresciuta e siamo fiduciosi”.
Relativamente alla compagnia aerea Neos i progetti sono tanti, alcuni in corso, altri conclusi, che hanno portato ad avere tutti aerei nuovi prodotti negli ultimi tre e quattro anni. “Ad aprile ne usciranno altri due, che ci permetteranno di risparmiare il 20/23% di carburante, soprattutto dal punto di vista sostenibile”. Comunque secondo il presidente anche il fatturato della compagnia aerea risulterà più alto del 2019.
“Mettiamo a segno un bilancio in crescita e superiore alle previsioni di budget, nonostante un inverno 2021-22 ancora debole, perché menomato dalle chiusure di destinazioni extra Ue dovute alla pandemia”, ha continuato Burgio. “Abbiamo fatto molte scommesse rischiose, tutte sostenute dai nostri azionisti, grazie alle quali oggi siamo una realtà più solida, integrata e consapevole. Serve velocità, motivazione e chiari obiettivi di sviluppo, che per noi sono il digitale, la sostenibilità e la centralità delle persone.”
Proprio in queste tre aree Alpitour ha guidato la sua accelerazione, arrivando a realizzare diversi progetti. Negli ultimi tre anni sono stati effettuati oltre 50 milioni di investimenti nell’area It, si prevede un organico che arriverà a oltre 130 risorse nel 2023 e si punta il focus anche sul programma di digitalizzazione e semplificazione inNova, un approccio omnicanale per integrare vendita tradizionale e online.
Altro driver strategico è la responsabilità di impresa, presente nel gruppo con iniziative sociali e ambientali portate avanti a livello di divisioni. Tra le sfide più importanti, l’efficientamento energetico delle sedi e degli hotel, la riduzione della carbon footprint, oltre all’implementazione e adozione di un nuovo protocollo per la classificazione di resort e hotel in base a parametri di sostenibilità definiti dall’azienda e certificati da un ente esterno specializzato. Il gruppo punta anche a lavorare sul ‘capitale umano’ con attività di formazione e specializzazione, programmi di job rotation, smart working, graduate program e lavoro ‘agile‘.
Insomma, si parla di una moltitudine di progetti ed idee che hanno portato alla realizzazione del nuovo marchio corporate, rivisitato nel font e nel simbolo, che conserva lo storico gabbiano “per dargli nuova vita e trasformarlo in un infinito”.
“Il cambiamento è l’unica costante della natura” racconta Tommaso Bertini, Direttore Marketing Corporate e Tour Operating di Alpitour World. “Pur restando fedeli ai valori di marca, è fondamentale reinventarsi continuamente per guardare al domani e soddisfare clienti con bisogni ed esigenze sempre diverse. Abbiamo razionalizzato e messo a sistema visioni che facevano già parte del nostro essere, ma che non abbiamo mai raccontato in modo esplicito. Il cambiamento di cui parliamo riguarda il nostro modo di proporci e raccontarci come gruppo, insieme”.