Dopo un soft opening di soli 70 giorni nel 2022, il 7Pines Resort Sardinia riparte in assetto definitivo con la stagione 2023 e punta a un fatturato di 14 milioni, con apertura da aprile fino al 22 ottobre e un Adr che sfiora i 900 euro. “Consideriamo questa la prima vera stagione del resort – dichiara il direttore sales & marketing Alessandro Ferino – avendo aperto con tutti i servizi al completo. Prevediamo un’ottima performance, con fatturato in forte crescita rispetto al 2022 (che consideriamo l’anno di test). La Sardegna è una delle destinazioni più ricercate per il 2023, abbiamo ricevuto già molte richieste e on the book (previsione delle prenotazioni dalla data corrente al futuro, ndr) abbiamo cifre superiori alle aspettative originarie”. Questo grazie anche alla presenza dell’hotel a tutte le fiere del lusso internazionale (da Iltm a Duco) e all’affiliazione a consorzi come Fhr, ma anche “grazie al continuo rapporto con i più importanti tour operator mondiali, che ci permette di far conoscere il resort e la destinazione”, aggiunge Ferino. C’è poi il settore Mice che contribuirà a innalzare i livelli di occupazione anche nei mesi ‘spalla’, cioè immediatamente prima e dopo l’alta stagione, con un appuntamento di rilievo già programmato nel mese di giugno.
Un confronto con la stagione 2022 non è plausibile, considerata l’apertura corta (in seguito all’onda lunga della pandemia) con un numero ridotto di camere, eppure Ferino dichiara strategico il soft opening. “Abbiamo registrato livelli di occupazione superiori alle attese – riferisce il manager – con un mix di clientela internazionale che ha raggiunto anche il 90%. I principali mercati sono stati Usa, Germania, Uk, Italia, Svizzera e Middle East”.
Il resort di Baja Sardinia è il primo Hyatt nell’isola e il secondo Destination by Hyatt in Europa. “L’isola che ci ospita e la location scelta per il resort – rimarca il managing director Vito Spalluto – rispecchiano perfettamente il concetto di laid back luxury. L’area offre relax e divertimento più informali rispetto alla vicina Porto Cervo e il 7Pines si fa capofila di questa dolce vita contemporanea grazie all’atmosfera rilassata”.
Il resort può contare su 76 camere (di cui otto junior suite e 20 suite con vista sul mare), due piscine, i due outlet di ristorazione Spazio e Capogiro, il beach club Cone e la Pure Seven Spa. Tra le novità anche l’House Bar, che offre agli ospiti un angolo bar direttamente in camera con ingredienti e strumenti per realizzare cocktail a regola d’arte, e l’home delivery per un room service ecosostenibile. E l’executive chef Pasquale D’Ambrosio (con i giardinieri) ha piantato nei 15 ettari di parco della struttura erbe, verdure e ortaggi che utilizza per preparare i suoi piatti signature.
Per la nuova stagione, il focus è sul territorio. “L’idea è di creare legami profondi tra i nostri ospiti e la Sardegna – spiega Spalluto – coinvolgendoli nella scoperta dei luoghi sacri del turismo isolano come i nuraghi, Caprera e la Strada del Vermentino di Gallura. Gli ospiti possono inoltre immergersi nella vita rurale, partecipando alla tosatura delle pecore, incontrare gli artigiani locali, seguire corsi di cucina tradizionale o visitare i paesi entrando in contatto con le comunità locali. Crediamo fortemente che la Sardegna non sia solo mare, ma un territorio da scoprire a 360 gradi”.
I ricavi no-room arrivano al 40%. “Per noi l’hotellerie è un organismo in evoluzione – precisa Ferino – che non può basarsi solo sulla classica ospitalità, ma si reinventa con l’offerta dei propri servizi anche ai clienti esterni (nel nostro caso a proprietari di ville o yacht). Tutto ciò che offriamo è studiato per far vivere la nostra ospitalità anche a chi non soggiorna in albergo, offrendo la possibilità di provare la nostra ristorazione, il beach club, piscina e Spa agli ospiti esterni anche attraverso dei daily pass. Questa strategia ci permette di ottenere ottimi risultati anche fuori stagione”.
Non è tutto rose e fiori, naturalmente, perché come molte altre strutture il 7Pines Resort Sardinia ha risentito del forte rincaro dei costi di energia e materie prime, compresa l’acqua. Sul fronte personale, invece, Spalluto dichiara una controtendenza, con dati molto positivi nel reclutamento dei 190 dipendenti oggi impegnati a Baja Sardinia. “Questo grazie alla filosofia dell’azienda che punta tutto sulle persone – chiosa il direttore – sulla loro formazione e soprattutto su un ottimo equilibrio tra vita lavorativa e privata, grazie a una buona gestione degli orari di lavoro, alla possibilità di godersi la destinazione nel tempo libero e alla possibilità di vivere in alloggi curati e non troppo distanti. Al 7Pines Resort Sardinia non facciamo recruiting ma piuttosto scouting di talenti che sposino il nostro progetto. Abbiamo riconfermato già a fine febbraio l’85% dei collaboratori della scorsa stagione e ricevuto grande interesse da parte di nuovi talenti. Offriamo inoltre una stagione più lunga rispetto a molti competitor, consapevoli che in alcuni mesi l’occupazione sarà più bassa e le esigenze lavorative minori, ma questo serve a fidelizzare i nostri talenti”.