Nel 2023 i viaggi degli italiani in Italia sono stati 52 milioni e 136mila (323 milioni e 606mila i pernottamenti), stabili rispetto al 2022 e ancora sotto i valori precedenti alla pandemia (-27% rispetto al 2019). Lo rivela l’Istat, che evidenzia anche che nel trimestre estivo (luglio-settembre) il calo delle vacanze lunghe (-12,6% di viaggi, -13,4% di notti) é in controtendenza rispetto alle estati dei due anni precedenti e riporta l’ammontare dei viaggi sotto i valori dell’estate del 2019 (-18,5%,-15% in termini di notti).
L’Istituto nazionale di statistica sottolinea anche l’ampia diffusione del lavoro da remoto in questi anni, spinta anche dalla pandemia, che ha permesso a molti di combinare due elementi storicamente contrastanti, la vacanza da un lato e il lavoro dall’altro, alimentando un fenomeno definibile come workation o holiday working. Nel 2022 un turista su 10 lavora dal luogo di vacanza: nello specifico, il 9,7% dei vacanzieri occupati ha lavorato dal luogo di vacanza in una qualsiasi modalità di lavoro da remoto (telelavoro, smartworking o lavoro agile). La propensione a lavorare in vacanza è maggiore tra i turisti occupati maschi (10,4%) rispetto alle donne (8,8%) e tra i residenti nelle regioni del nord-ovest (12,1%, contro il 5,5% del Mezzogiorno).
Nel 2023 il 79% dei viaggi degli italiani ha come destinazione una località italiana. Il nord rimane l’area del Paese con più potere attrattivo (38% dei viaggi), sia per le vacanze (soprattutto se brevi, 48,5%) sia per i viaggi di lavoro (38,9%). Il Mezzogiorno continua a registrare quote più elevate del Centro per le vacanze lunghe (29% contro 12,6%) e meno consistenti per le brevi (16% contro 25%) e per i viaggi di lavoro (11,3% contro 24,6%).
Toscana, Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto, Lazio, Campania e Trentino Alto Adige sono le sette regioni più visitate e accolgono complessivamente il 59,4% degli spostamenti interni, con quote che variano tra il 6,2% del Trentino Alto Adige e l’11,6% della Toscana. Anche nel 2023 quest’ultima rimane la regione preferita per le vacanze (11,6%), sia lunghe (9,9%) sia brevi (13,7%). Per lavoro si viaggia invece di più verso Lombardia, Lazio e Toscana, che insieme ospitano quasi il 42% dei viaggi d’affari in Italia. Lombardia e Lazio sono le mete preferite delle vacanze invernali (entrambe 11,7%), in particolare la prima per i soggiorni lunghi (15,1%), la seconda per quelli brevi (14%).
Le vacanze primaverili e autunnali confermano la Toscana al primo posto tra le destinazioni privilegiate sia per i soggioni brevi (rispettivamente 17,1% e 14,1%), sia per quelli lunghi (13,4% e 19,1%). Questa regione è seconda (9%) solo all’Emilia-Romagna (12%) nella graduatoria delle mete più frequentate in estate, anche durante le vacanze brevi. In occasione delle vacanze lunghe estive, invece, le destinazioni preferite, oltre all’Emilia-Romagna (11%), sono la Puglia (8,9%), il Trentino Alto Adige e la Calabria (entrambe 8,5%).
I viaggi all’estero hanno come destinazione prevalente una meta europea (82%): i paesi più visitati nell’anno sono Spagna (13,4%), Francia (10,7%), Germania (7,1%) e Romania (5,5%). Quest’ultima accoglie per la maggior parte i residenti stranieri in vacanza nel paese di origine, soprattutto nei mesi invernali ed estivi (9,7% e 6,4% delle vacanze rispettivamente del primo e del terzo trimestre). In estate e in autunno, la Spagna è la meta più scelta dai residenti per le vacanze all’estero (14,7% e 17,1%), ma in primavera è preceduta dalla Francia (16%). Tra le mete extra-europee, Egitto (4,3%), Stati Uniti (2,8%) e Marocco (2,3%) si riconfermano anche per il 2023 le destinazioni preferite per le vacanze lunghe.
Nel 2023 gli alloggi privati si confermano la sistemazione prevalente per gli spostamenti turistici degli italiani (52,9%, 62,3% in termini di pernottamenti), soprattutto in Italia (54,7%, 63,9% di notti). Fuori dai confini nazionali, invece, si preferisce alloggiare in strutture ricettive collettive (54,1% dei viaggi), anche
se gli alloggi privati rappresentano la quota prevalente in termini di pernottamenti (57,9%). Ciò è dovuto principalmente agli stili di viaggio dei residenti con cittadinanza straniera che prediligono, in più di otto spostamenti su 10 all’estero, gli alloggi privati alle strutture ricettive collettive. Queste ultime sono
invece scelte in quasi il 61% dei viaggi all’estero dai cittadini italiani.