Player di rilievo nel turismo open air italiano, Human Company entra nel business già dagli anni Ottanta arrivando oggi a un’offerta che comprende dieci strutture a marchio Hu Open Air (tra village e camping in town in Toscana, Veneto, Lazio e una in Lussemburgo), a cui si affiancano due ostelli Plus Hostels a Firenze e Praga e la tenuta Palagina in Toscana. Una proposta cresciuta negli ultimi anni di pari passo con il rinnovato sentiment positivo post pandemia verso lo stare all’aria aperta e che si è confermato anche a livello di turnover. In particolare nel 2023, anno nel quale Human Company ha registrato ricavi a 149 milioni di euro, in crescita del +19% sul 2022, ma soprattutto e un ebidta a 44 milioni di euro, + 24% sull’anno prima.
Risultati molto positivi che vanno in parallelo anche con le presenze: nel 2023 gli ospiti nelle strutture del gruppo infatti hanno superato i 4 milioni, aumentando del +9% rispetto al 2022. Un fattore molto importante in un periodo storico nel quale per molte realtà dell’accoglienza le crescite dei ricavi sono state spinte più dal fattore inflattivo che da un reale aumento di pernottamenti. Cosa non vera per Human Company che anzi nei mesi da aprile a settembre 2023, periodo di apertura dei village, ha anche registrato un aumento del +30% delle vendite effettuate tramite il canale diretto. Tendenza riscontrata dall’azienda anche nei primi mesi del 2024 (a marzo il dato è stato di + 35% quindi in ulteriore crescita sul 2023) e non solo stavolta per le strutture ‘estive’ ma anche per quelle aperte tutto l’anno come i camping in town.
A proposito proprio delle previsioni e delle tendenze legate al settore open air per il 2024 e oltre, Human Company ha appena rilasciato l’edizione 2024 dell’Osservatorio del Turismo Outdoor – ricerca sul settore commissionata a Thrends, società specializzata in analisi e strategie nel settore tourism & hospitality -. Uno studio che negli ultimi anni è stato un punto di riferimento sempre più rilevante nel settore del turismo all’aria aperta grazie al contributo concreto e strategico che è in grado di dare. E proprio in tema previsionale lo studio stima in 56,5 milioni le presenze per i mesi di giugno, luglio, agosto e settembre del turismo outdoor. Numeri quindi che si prospettano in linea con quelli della scorsa estate, quando il numero di presenze si era attestato a 56,3 milioni, ma in aumento, anche se solo di un 1%, rispetto al periodo pre-pandemico (55,9 milioni erano le presenze registrate nel 2019).
Questa previsione positiva è sostenuta anche da una crescita dell’occupazione già ‘portata a casa’ dagli operatori turistici e trade e istituzionali, i quali – spiega il report di Thrends – evidenziano dati molto promettenti per l’estate: a marzo 2024 circa un quinto delle strutture ricettive presentava già un’occupazione tra il 61% e l’80%. In tale contesto gli arrivi dall’estero risultano sempre più determinanti: si stima saranno pari a 30 milioni di presenze (53% del totale), la migliore performance dal 2017. Il mercato italiano, che costituirà il restante 47%, sarà pressoché allineato con gli anni passati, ma leggermente in calo rispetto ai valori del 2021 e sotto i valori media pre-2020. Ad incidere su questo minore impatto dei turisti nostrani c’è sicuramente, spiega lo studio, il ritorno dei viaggi a lungo raggio e nei Paesi mediterranei, ma anche una revisione del budget di vacanza, con una ricalibrazione delle destinazioni e una variazione del numero delle notti.
“Le previsioni per la stagione estiva in arrivo – spiega Domenico Montano, direttore generale Human Company – la pongono in linea con gli ultimi due anni: si tratta di una notizia positiva che fa guardare al futuro con interesse agli operatori del settore, mettendoli comunque di fronte all’importanza di calibrare gli investimenti e di sostenere con attenzione la crescita del comparto. Non dimentichiamo infatti che l’analisi dei dati raccolti nell’osservatorio evidenzia come il 2023 sia stato l’anno della definitiva ripresa dopo il periodo pandemico non solo per l’estate per l’intero anno: in tutti i dodici mesi infatti le presenze nel settore outdoor hanno raggiunto i 68,6 milioni e, con un +2% sul 2022, hanno fatto registrare l’annata migliore degli ultimi 7 anni. Anche in questo dato più generale sempre i turisti stranieri continuano a crescere, confermandosi il principale mercato con il 54% delle presenze totali”.