Il tema ‘eventi’ è è sempre più ‘caldo’ nell’agenda delle associazioni e dei rappresentanti istituzionali del turismo. Innanzitutto Icca (International congress and convention association) ha comunicato la scalata dell’Italia nel 2023: in cinque anni la Penisola è passata dal sesto posto al primo in Europa per numero di congressi ospitati. In secondo luogo, il tema eventi è stato al centro degli interventi che si sono succeduti nel corso della 74a assemblea di Federalberghi, che si è tenuta lo scorso 10 maggio a Viareggio.
Partendo dal report annuale di Icca, il traguardo raggiunto è una prima assoluta per l’Italia, che ha fatto una scalata progressiva dal 2018, quando era in sesta posizione, al 2022 con la conquista del secondo livello del podio, fino a raggiungere la vetta d’Europa nel 2023. Dietro all’Italia, seguono in classifica Spagna, Francia, Germania e Regno Unito.
Diverso è il panorama facendo la classifica per città: la prima in Europa per numero di congressi è Parigi (156), mentre Roma è in sesta posizione con con 119 conferenze. Milano è al 21esimo posto (60), e seguono più giù in classifica Bologna (43), Firenze (38), Napoli (34), Torino (29), Venezia (27), Genova /17), Padova (14), Verona (10), Bolzano, Pisa, Trieste e Sicilia con rispettivamente 7 congressi per città, Bari e Catania con 6 congressi ognuno, Bergamo e Palermo con 5 a testa-
A livello internazionale, l’Italia si è classificata seconda, dietro solo agli Stati Uniti. Icca evidenzia che, tra i primi nel ranking, il Paese tricolore è l’unico ad aver aumentato i congressi rispetto al 2022, mentre gli altri ne hanno diminuito il numero o mantenuto quello dell’anno precedente.
Tobia Salvadori, direttore di Convention Bureau Italia, ha sottolineato che il turismo congressuale è un incoming di alta qualità: “Porta grandi benefici all’Italia, sia materiali che immateriali, dall’occupazione alla promozione del territorio, dalla destagionalizzazione all’incremento del prestigio, dallo scambio di conoscenze e ricerche al networking e possibilità di affari”.
Arrivando invece all’assemblea di Federalberghi, il presidente Bernabò Bocca ha sciorinato qualche numero: le Atp Finals di Torino 2023 hanno avuto un impatto economico totale di 306,3 milioni di euro, mentre eventi con un bacino più limitato, come ad esempio le partite del sei nazioni di rugby, hanno generato per la città di Roma un ritorno di oltre cinque milioni. Il ‘numero uno’ di Federalberghi ha agiunto: “Un’autorevole società che si occupa di stimare gli effetti degli eventi sportivi sul territorio ha calcolato che le Olimpiadi a Parigi attireranno fino a 12 milioni di presenze con un giro d’affari generale che sfiorerà un miliardo di dollari. Le persone spenderanno soprattutto in hotel e alloggi (quasi 500 milioni di dollari), mentre 313 milioni saranno spesi per ristoranti e locali e 136 per il trasporto”.
Bocca ha continuato dicendo che “il lungo elenco di Paesi che si contendono gli eventi è un chiaro indicatore di come le grandi manifestazioni culturali e sportive svolgono un ruolo fondamentale nell’economia turistica di un Paese avanzato, generando entrate, creando posti di lavoro, stimolando gli investimenti e promuovendo la reputazione del Paese a livello internazionale”.
Nel corso dell’assemblea si è sottolineato che gli eventi sono il motore per favorire la destagionalizzazione, in grado di attrarre extra flussi rispetto alle ordinarie dinamiche turistiche. Si tratta inoltre di un investimento nel tempo, perché il traino delle grandi manifestazioni spesso si avverte negli anni successivi all’evento, poiché le persone desiderano visitare i luoghi che hanno visto in televisione o sui social media.
Inoltre, ha continuato Bocca “le grandi manifestazioni possono avere un effetto moltiplicatore sull’economia locale, catalizzando investimenti in infrastrutture e servizi. Le città ospitanti spesso devono migliorare le loro strutture esistenti o costruirne di nuove, come stadi, arene, parchi, strade e trasporti pubblici. migliorando anche la qualità della vita per i residenti e creando un’eredità duratura per la comunità”. Insomma, l’evento deve essere un moltiplicatore di opportunità.