Il 2024 sta portando sorprese per la regione Sardegna. L’anno infatti è partito molto bene con prenotazioni per l’estate che a fine febbraio registravano quasi +30% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, mentre nel mese di aprile il booking è stato sostanzialmente in linea con quello dell’aprile 2023, e al momento attuale si è registrato un ulteriore rallentamento delle prenotazioni che hanno portato il periodo da gennaio a maggio 2024 a un +15 per cento. Si tratta quindi pur sempre di una crescita sull’anno precedente ma di una diminuzione di interesse rispetto al boom registrato all’inizio dell’anno.
Lo riferisce Paolo Manca, presidente di Federalberghi Sardegna e vicepresidente dell’associazione nazionale, nonché AD di Felix Hotels: “Si nota effettivamente un rallentamento dei flussi, a cui si aggiunge un’altra tendenza, cioè la propensione degli italiani a prenotare in anticipo e a distribuirsi in altri mesi oltre al canonico mese di agosto, dove il 90% della domanda tradizionalmente è domestica. Quest’anno invece gli italiani hanno prenotato anche le stagioni di spalla, soprattutto i mesi di giugno e luglio. Agosto quindi è un po’ un’incognita”.
Manca riferisce anche che, su base stagionale, in estate la domanda in Sardegna è composta per il 51% di stranieri e il 49% di italiani, mentre le mete più gettonate sono Costa Smeralda/Gallura (che vale il 50% del turismo dell’isola, con il 65% di stranieri), la zona di Alghero e Villasimius.
Quest’anno inoltre aumenteranno le spiagge a numero chiuso, come anticipa Il ‘numero uno’ di Federalberghi Sardegna: “Bisogna combattere l’overtourism, puntare a un turismo di qualità e regolamentare l’accesso agli arenili più affollati. Quest’anno verranno contingentate una decina di spiagge, con sistemi di prenotazione online e pagamento di ticket. Tra queste, cito San Teodoro, Cala Brandinchi, La Pelosa a Stintino, Le Piscine di Arzachena e Cala Goloritzé. In questo modo – conclude – il carico antropico tenderà a redistribuirsi”.