Azienda italiana specializzata nella progettazione e produzione di soluzioni illuminotecniche per il settore del food e del fashion retail, Imoon ha deciso di portare il suo approccio di alta customizzazione delle creazioni lighting anche nel mondo dell’hotellerie. “Siamo confidenti – spiega il presidente Riccardo Tarquinio – di poter essere una risorsa di valore anche per progetti evoluti nel mondo hospitality. Le nostre caratteristiche di partner capace di fornire ai clienti un servizio completo – dallo studio preliminare, alle simulazioni di rendimento energetico, fino all’installazione e al supporto post-vendita – sono alla base dei nostri importanti risultati. Il 2023 infatti è stato chiuso con il fatturato record di 24 milioni di euro, grazie a commesse in arrivo per due terzi dall’Italia e per il restante dall’estero, dove siamo presenti in oltre 60 Paesi”.
Proprio in Italia l’azienda ha collaborato già a un importante progetto alberghiero, quello dell’Nh Collection Milano City Life. “È un progetto nato dalla volontà di conferire una forte caratterizzazione allo spazio della lobby dell’innovativo albergo grazie a una ‘cascata di luce’ immaginata da Michele Reginaldi, architetto dello studio Quattroassociati. Ne è nato un intervento che enfatizza l’unicità dello spazio di una chiesa sconsacrata eretta nel primo Novecento. Imoon ha così realizzato un lampadario splendente, dall’aspetto monumentale: un simbolo di luce che allude anche all’immagine del candeliere. L’idea del progettista infatti è stata quella di ridefinire una spazialità fortemente verticale attraverso un elemento, una presenza, che con la sua luce, alludesse al luogo e ai suoi simboli”.
Dopo il lavoro su misura per Nh, Imoon ha quindi deciso di allargare sempre di più la sua collaborazione con il mondo dell’hospitality facendo forza proprio sulla customizzazione dei progetti, avendo da sempre la capacità tecnica di arredare anche con la luce. “Nasciamo come azienda per impianti illuminotecnici per la Gdo – conclude Tarquinio -, essendo prima solo distributori di prodotti altrui e poi anche produttori: l’idea è quella di dare vita a una sorta di ‘sartoria’ della luce per cucire su misura ogni soluzione sulle richieste del committente. Non vogliamo comunque fare il passo più lungo della gamba ma crescere in maniera sostenibile e graduale, restando all’interno del gruppo di famiglia, Tarquinio 1975, che nel suo complesso di attività ha chiuso il 2023 con un fatturato di 58 milioni di euro globale per tutte le divisioni”.