Non si arresta la crescita dei gruppi alberghieri tricolore dopo il boom post-Covid. Nel 2023 i ricavi segnano incrementi a due cifre. Cambiano anche i modelli di business, che integrano sempre più la gestione familiare con una forte presenza manageriale. E c’è chi pensa all’Ipo.
L’accelerata continua. I gruppi alberghieri italiani, dopo un 2022 che aveva portato ad incrementi di fatturato addirittura a tre cifre percentuali, dovuti soprattutto al rimbalzo post-Covid, non hanno arrestato nel 2023 le loro ‘falcate’. La top ten elaborata da Pambianco sulla base del valore A1 dei bilanci, raccolti dalla Camera di Commercio o direttamente dalle aziende, mostra infatti che l’anno scorso quasi tutte le società italiane sono cresciute con aumenti double digit. Aeroviaggi è il player che è cresciuto di più con un incremento del 65%, totalizzando un fatturato di 114 milioni di euro. Scatto in avanti anche per Hnh Hospitality che ha messo a segno un +48% e ricavi a quasi 106 milioni. Stessa percentuale di crescita per Gruppo Una, che ha sfiorato 217 milioni, e sono tanti i gruppi avanzati a doppia cifra nel 2023. La pole position invece è rimasta a Starhotels, che mantiene saldo il comando del ranking con una performance a +25% che porta il fatturato a 304 milioni. Diverso invece il podio per ebitda margin, dove il più alto valore percentuale sui ricavi appartiene a Villa D’Este, che invece risulta ottavo nella classifica per fatturato. La redditività di Villa D’Este è pari al 40,4%. seguito da Starhotels (34,5%) e da Bluserena (24,4%).
Nuovi modelli crescono
Analizzando le aziende del ranking, si nota che il mondo alberghiero, o meglio il ‘vertice’ di questo mondo rappresentato dai gruppi in classifica, si sta spostando verso un modello manageriale che si integra con l’organigramma familiare. Starhotels ad esempio ha cooptato Fabrizio Gaggio nel ruolo di co-CEO per accelerare lo sviluppo di gestione di hotel terzi, affiancando quindi la proprietà della catena rappresentata dalla presidente e CEO Elisabetta Fabri. Il gruppo fiorentino è proprietario di quasi tutte le strutture ma sta orientandosi verso un nuovo modello di crescita, legato alle acquisizioni di gestione con accordi di management e lease. Il passaggio da una cultura famigliare a un’organizzazione manageriale è stato illustrato anche da Graziano Debellini, presidente di Hotelturist, durante il secondo Pambianco Hotellerie Summit.: “In questi anni, grazie all’entrata di Cassa Depositi e Prestiti, società che si è rivelata fondamentale per noi sia per la parte immobiliare che per quella finanziaria, abbiamo creato una struttura aziendale solida, passando da una cultura famigliare ad un’organizzazione industriale”. Stesso discorso vale per Aeroviaggi, che ha siglato un accordo con Hotel Investment Partners di Blackstone, che ha portato alla creazione di una newco in joint venture, nella quale però la famiglia Mangia mantiene la gestione di tutte le strutture alberghiere e un ruolo di azionista di riferimento. “L’operazione con Blackstone – ha spiegato il presidente e CEO Marcello Mangia – ha portato fuori dal nostro perimetro circa la metà degli asset, e se immaginiamo il bilancio 2023 a livello comparato, abbiamo praticamente raddoppiato il fatturato 2019, peraltro in un contesto di riduzione del capitale investito e ciò indica un maggior return on equity per gli azionisti. Stiamo proseguendo nella crescita attraverso due driver di sviluppo, sia con le acquisizioni dirette sia grazie a partnership con fondi per dividere gli asset”. Spinta finanziaria anche per Hnh Hospitality, alle cui spalle, da febbraio 2023, ci sono i soci Fondo Italiano di Investimento Sgr, partecipata di Cdp Equity, ed Eulero Capital, che hanno acquisito la quota di minoranza del 37% da Siparex. Nel futuro del gruppo alberghiero potrebbe esserci una quotazione in Borsa. “Abbiamo iniziato da poco un percorso ‘Ipoready’ – ha raccontato durante il secondo Pambianco Hotellerie Summit il CEO Luca Boccato – che serve a formare il management in vista di una possibile quotazione. Preciso che non è un progetto su cui stiamo lavorando adesso, ma una delle opzioni sul tavolo, poiché i nostri soci nel medio-termine vorranno uscire monetizzando l’investimento”.