Le stime sul turismo che arrivano dai diversi enti tracciano scenari che, come spesso accade, risultano differenti. La ministra del Turismo Daniela Santanché ha comunicato, durante l’opening ceremony del Ttg Travel Experience che si è concluso lo scorso venerdì 11 ottobre a Rimini, una crescita del 2% dei turisti nel 2024 rispetto all’anno precedente. Viceversa, Demoskopica ha stimato per l’anno un calo di arrivi e presenze rispettivamente del 2,5% e dello 0,4 per cento.
Bernabò Bocca invece, sempre a margine del Ttg, ha raccontato il suo ‘sentiment’ a Pambianco Hotellerie: “A fine anno saremo il linea con il 2023, ma teniamo presente che l’anno scorso è stato un anno eccezionale, con una crescita sia degli italiani sia degli stranieri, che ha superato i livelli del 2019. Quindi – ha continuato il presidente di Federalberghi – anche se quest’anno saremo a pareggio, siamo comunque oltre i numeri del 2019. Dobbiamo anche considerare che è l’anno delle elezioni statunitensi. E adesso gli americani stanno in America. Non viaggiano. Infatti, a partire dal 28 ottobre non ci sono più prenotazioni di turisti a stelle e strisce nelle città d’arte italiane”.
Bocca ha aggiunto che le catene internazionali e le società finanziarie continuano a mettere l’Italia nel mirino, e questo ha gonfiato i valori del mercato, al punto che i prezzi di vendita di proprietà e gestioni alberghiere sono così elevati che solo i grandi gruppi stranieri possono penetrare sul mercato. “Ma è molto importante – ha affermato – salvaguardare la nostra italianità. Già l’Alitalia è diventata più tedesca che italiana, e bisogna cercare di ‘tenere in casa’ sia proprietà sia gestione degli hotel. Piuttosto, quello che può aiutare un gruppo italiano per mantenere la competitività sul mercato è fare accordi commerciali con i brand internazionali, questo sì, perché le catene estere hanno una potenza di fuoco a livello distributivo”.