Crescere con costanza in Italia, in quello che oggi è considerato dal gruppo alberghiero americano uno dei mercati chiave, anche sulla scia del crescente numero di arrivi di turisti statunitensi, per arrivare a triplicare gli alberghi presenti lungo la Penisola entro i prossimi cinque anni. “Abbiamo infatti rilevato – spiega il presidente Hyatt Emea, Javier Aguila –, analizzando gli interessi dei 48 milioni di membri del nostro loyalty program, che un turista americano su tre oggi considera l’Italia la destinazione in Europa da visitare il prima possibile. La Penisola infatti già rappresenta il terzo mercato europeo del gruppo”. Al momento sono sei le strutture a marchio Hyatt presenti sullo Stivale, tra Milano, Firenze, Venezia, Sardegna e Roma: e proprio nella Capitale aprirà entro la fine del 2025 il primo dei nuovi hotel del gruppo, l’Hyatt Regency Termini.
“Ci aspettiamo un ottimo riscontro di mercato – aggiunge Aguila – da questo cinque stelle che ha una posizione strategica vicino al Colosseo e che avrà 238 camere oltre a mille metri quadrati di spazi meeting all’avanguardia tecnologica. Da qui poi proseguiremo questo percorso di crescita in Italia per il quale stiamo valutando eventuali occasioni anche in Puglia, Sicilia e Sardegna. Per noi infatti lo sviluppo del mercato tricolore passerà anche dalle mete di mare, sempre più considerate anche a livello globale, e dalle città ‘secondarie’, ovvero da quelle destinazioni uniche che solo l’Italia può offrire come sono ad esempio Napoli e Torino”. In quest’ottica il gruppo guarda a possibili affiliazioni di hotel indipendenti che entrando nel circuito distributivo Hyatt potrebbero ottenere in cambio una nuova forza commerciale.
“Questa strategia che abbiamo messo a punto per sviluppare la nostra presenza in Italia – aggiunge Felicity Black Roberts, vicepresidente senior Sviluppo Emea di Hyatt – punta infatti a creare partnership con proprietà familiari su segmenti di mercato legati maggiormente al lifestyle e riconducibili a quei brand, quali ad esempio Thompson o JdV by Hyatt, che racchiudono una proposta di accoglienza upscale a cui fa capo circa il 60% dell’offerta complessiva del gruppo. ‘Solo’ il 40% dei nostri hotel oggi fa parte dei marchi di lusso tradizionalmente appartenenti ad Hyatt”. La strategia del reparto development del gruppo è infatti quella di trovare innanzitutto una location adatta al posizionamento di ogni diverso marchio e poi lavorare a fianco delle singole proprietà per definire il progetto di ospitalità su misura.