Standing ovation per il discorso di Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi, durante la 70esima assemblea dell’associazione che si è svolta all’interno della fiera sul turismo Ttg di Rimini, organizzata da Italian Exhibition Group. La platea degli albergatori presenti, opportunatamente distanziati per le misure anti-Covid, si sono alzati in piedi, applaudendo e mostrando la loro coesione, dopo che il presidente dell’associazione ha inanellato le richieste concrete alle istituzioni e al Governo. “Il Recovery Plan è una grande occasione di rilancio – ha affermato Bocca – e, nel progetto nazionale di riforme per i 208 miliardi di euro in arrivo dall’Unione Europea, chiediamo che ci sia un piano di riqualificazione dell’offerta turistica italiana, in termini di accessibilità, qualità e digitalizzazione. Chiediamo al Governo che interpelli la nostra categoria, perché le strutture ricettive hanno bisogno di liquidità, di risorse dirette e non di crediti d’imposta”. Il presidente dell’associazione delle imprese alberghiere ha chiesto anche di estendere agli hotel l’applicazione dell’ecobonus e del sisma bonus al 110%, nonché la possibilità che il Fondo di Cassa Depositi e Prestiti supporti l’emissione di minibond di lungo periodo per finanziare programmi di investimento.
Riguardo al comparto messo in ginocchio dall’emergenza sanitaria attuale, Bocca prevede che nel 2020 si perderanno 245 milioni di presenze e che sono venuti a mancare proprio i visitatori stranieri che sono i big spender, come americani, russi e cinesi. “Se non riparte il turismo – precisa Bocca – si desertificano i centri storici delle città, il commercio e la ristorazione, perché la nostra categoria è interconnessa con altre filiere. Il nostro settore dà lavoro a 2 milioni di persone e rappresenta il 13% del Pil. Devo dire che le nostre reiterate richieste hanno portato ad un risultato importante: l’esenzione dall’Imu per l’anno 2020, tra l’altra pagata solo dalle strutture regolari perché c’è un business opaco che prolifera nelle nostre città”.
E la ripartenza? “Inizierà nella seconda metà dell’anno prossimo – aggiunge Bocca – ma la vera ripresa sarà nel 2022. Il motivo è che, anche se si troverà il vaccino nel 2021, non ripartiranno subito i voli internazionali per problemi operativi delle compagnie aeree. In questo periodo, infatti, gli aerei sono stati parcheggiati negli hangar senza manutenzione, è stato ridotto il numero dei piloti, delle hostess, e le compagnie ci metteranno un anno per riorganizzarsi e tornare alla normalità”.