L’annus horribilis dell’hotellerie dovrebbe concludersi con un calo di fatturato tra il 50% e il 65%. L’allarme arriva dall’Hospitality Report 2020 elaborato da Thrends e Nmtc e riportato da Il Sole 24 Ore, che ipotizza per la fine di quest’anno una riduzione di ricavi all’interno di una forchetta tra 59 e 65 miliardi di euro, considerando che il settore alberghiero italiano ha già ‘bruciato’ 37 miliardi di euro nel primo semestre.
Lo stop arriva dopo 5 anni di crescita per il comparto dell’ospitalità tricolore: dal 2015 al 2019, i ricavi degli alberghi sono avanzati con un tasso medio annuo per camera del 4,1 per cento.
La testata economica precisa che la seconda trimestrale dell’Istat ha documentato il crollo di arrivi e presenze tra aprile e giugno in un range che va dal -80% al -90%, e, dopo un iniziale ottimismo durante l’estate, sono state annullate molte prenotazioni di settembre, riducendo l’estate a un monte di giornate complessivo di soli 50-55 giorni contro i classici 120. Lo sottolinea al giornale Giorgio Ribaudo, managing director della società di consulenza Thrends, aggiungendo che ai primi di luglio nelle ‘big four’ (Roma, Milano, Firenze, Venezia) era chiuso il 44% degli hotel a 5 stelle, dato che sale al 58% a Milano.