Il terzo trimestre 2020 di Accor evidenzia una situazione di crollo generalizzato in tutto il mondo, ad eccezione della Cina. Il colosso alberghiero francese ha archiviato il Q3 con un fatturato di 329 milioni di euro, in calo del 68,7% a livello reported e del 63,7% like-for-like. Il RevPar (fatturato per camera disponibile) è sceso del 62,8%, ma ha recuperato dopo un secondo trimestre a -88,2%, in seguito al buon andamento della stagione estiva. Il mese di settembre, però, in seguito alle restrizioni per il contenimento del contagio da Coronavirus, ha riportato gli indici in basso.
Accor ha registrato in Cina un RevPar a -29,4% nel terzo quarter, con un recupero mese su mese, grazie alle potenzialità del turismo domestico. Infatti nel solo mese di settembre il RevPar ha accusato una riduzione inferiore (-16,8%).
Il gigante dell’hospitality, che ha in portfolio brand come Novotel, Ibis, Ibis Styles, Mercure, Sofitel e Möveñpick, ha aperto 57 hotel nel terzo trimestre di quest’anno. “Sono numeri incoraggianti – sostiene la compagnia in una nota – e sono in linea con le aperture del primo quarter”. Alla fine di settembre 2020, Accor conta 5.121 hotel con oltre 750mila camere.
Sui media internazionali si rincorrono i rumors su un possibile merger tra i due big Accor e Ihg. Se andasse in porto, nascerebbe il gruppo alberghiero più grande al mondo, con un valore stimato di 17 miliardi di dollari e un portfolio di oltre 11mila strutture.