Pubblicato martedì 10 novembre in Gazzetta Ufficiale, il decreto Ristori bis introduce ulteriori misure di sostegno ai settori produttivi le cui attività sono state coinvolte dalle disposizioni previste dal Dpcm del 3 novembre scorso. Tra queste figurano gli alberghi ma non le agenzie di viaggio, fatto quest’ultimo che ha scatenato le rimostranze del settore.
Per quanto riguarda gli hotel, viene rideterminato il contributo a fondo perduto, che già era stato definito dal decreto Ristori dello scorso 28 ottobre nell’ordine del 150% di quanto già erogato nel mese di aprile con il decreto Rilancio. Con il Ristori bis, il contributo è aumentato di un ulteriore 50%, arrivando quindi al 200% per cento per le strutture situate nelle aree del territorio nazionale caratterizzate da uno scenario di elevata o massima gravità e da un livello di rischio alto.
L’ultimo decreto prevede altre misure, come la sospensione dei versamenti dei contributi previdenziali e assistenziali per i datori di lavoro privati con sede operativa nei territori interessati dalle misure restrittive. Per i proprietari e gestori di alberghi nelle zone rosse è prevista la cancellazione della rata Imu di dicembre, e il credito d’imposta cedibile al 60% per gli affitti commerciali dei tre mesi di ottobre, novembre e dicembre.
Per quanto riguarda le agenzie di viaggio e i tour operator, è scoppiata una polemica politica in seguito alla mancata indicazione nell’ultimo decreto dei codici Ateco rispettivi a queste attività. Per dirimere il contenzioso, è intervenuto il Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, che ha specificato sul sito istituzionale che per queste categorie era già stato licenziato un provvedimento specifico, a cui si aggiungono 400 milioni di euro per un totale di 625 milioni di euro a fondo perduto. Sul sito del Mibact è presente anche l’elenco dei singoli beneficiari con la cifra teorica a cui avrebbero diritto.
Rumors parlano dell’arrivo di un imminente decreto Ristori ter, che dovrebbe ulteriormente riempire le affaticate casse delle imprese turistiche. Intanto, ieri, martedì 16 novembre, il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, ha annunciato lo stanziamento di 167 milioni di euro per le categorie produttive lombarde che stanno subendo di più gli effetti della crisi economica e che sono state escluse dai ‘decreti ristori’. Tra queste figurano le agenzie di viaggi e i tour operator, purché siano microimprese che abbiano avuto un calo di fatturato di almeno un terzo da misurare sul periodo marzo-ottobre 2020, confrontato con il medesimo periodo marzo-ottobre 2019.