Per Ca’ Sagredo si avvicina il momento del cambio di proprietà. L’hotel 5 stelle lusso di Venezia da 42 camere situato in una posizione particolarmente suggestiva, di fronte al Canal Grande e al celebre mercato ittico di Rialto, proviene da un fallimento, quello della società Gimal Hotel riconducibile all’imprenditore Giuseppe Malaspina, e da sette anni di doppia curatela, la prima legata alla proprietà immobiliare e la seconda alla gestione della struttura, che ha continuato a operare sotto la direzione consolidata di Lorenza Lain, superando anche la delicata fase della pandemia, e di una crisi che a Venezia è iniziata ben prima del lockdown, partendo dalla tragica acqua alta del 12 novembre 2019.
A partire dall’11 gennaio, secondo quanto riportato dal quotidiano Il Gazzettino, potranno essere presentate al Tribunale di Venezia le offerte per ottenere la gestione della struttura, che è diventata una delle più fotografate della città durante il biennio 2017-18 grazie all’installazione dell’opera Le Mani di Lorenzo Quinn. Si parte da un prezzo base di 3 milioni e 240 mila euro, escluso il contratto di locazione immobiliare, che andrà concordato con la futura proprietà.
Per quanto riguarda invece l’acquisizione della proprietà di Ca’ Sagredo, che dovrebbe quindi concludere la gestione della seconda curatela, è già stata presentata un’offerta da parte del Gruppo Marseglia, già proprietario a Venezia dell’Hilton Molino Stucky. Tuttavia, ci sarebbero almeno un paio di altre offerte in aggiunta a quella di Marseglia. Entro la primavera, la situazione pare destinata a risolversi, e tutto sembra prospettare che proprietà e gestione andranno a unificarsi.
Nel frattempo, la dg Lain sta programmando le attività dell’hotel per il 2021, che sarà l’anno del rilancio per il turismo a Venezia, anche in occasione delle celebrazioni del 1600° anniversario dalla fondazione della città. “Ca’ Sagredo – afferma – è una sorta di industria creativa, con attività culturali ed eventi organizzati durante l’anno. Certamente l’operazione legata all’installazione Le Mani di Lorenzo Quinn ha lasciato il segno, e per il 2021 abbiamo diverse cose in fase di finalizzazione, in particolare legate al mondo della vela. E penso che il 2021, per Venezia, sarà un anno con tanti elementi positivi, senza più l’acqua alta grazie al Mose e senza il turismo di massa. Per quanto ci riguarda, l’hotel ha operato in piena continuità durante i sette anni di doppia curatela e andiamo avanti con serenità, attendendo l’esito finale dell’iter”.