“Le ultime restrizioni alla stagione sciistica – racconta a Pambianco Hotellerie il presidente di Blu Hotels, Nicola Risatti – ci hanno costretto a rinviare ulteriormente l’apertura dei nostri hotel in montagna, amplificando una crisi già molto pesante. Parliamo infatti di un calo complessivo di fatturato del gruppo nel 2020 del 45%, pari ad oltre 30 milioni di euro. Un danno enorme, a maggior ragione in un settore come quello turistico che ha una incidenza dei costi fissi sui costi complessivi importante. Senza dimenticare che a tutto ciò si è aggiunta una sostanziale assenza per quello che riguarda le misure di sostegno e i cosiddetti ristori da parte delle istituzioni. Nonostante ciò, per dare ugualmente un segnale di fiducia al settore abbiamo deciso di riaprire i nostri due urban hotel, due strutture poste a Milano e a Brescia e dotate entrambe di una forte connotazione business. Li abbiamo voluti riaprire – sottolinea Risatti – anche con la volontà di ridare impulso a un comparto, come quello dei viaggi d’affari, che è stato tra i più colpiti dalla pandemia. Oggi la speranza è quella di poter almeno offrire il nostro contributo a quella ripresa economica di tutto il settore turistico che è più che mai improrogabile”.
Se perciò sono da pochi giorni tornati ad accogliere i propri ospiti i due hotel business di Blu Hotels, ovvero il Savona 18 Suites a Milano e il Blu Hotel Brixia di Brescia, la catena alberghiera italiana guarda ancora più avanti e più ‘in alto’. “Il prossimo passo della nostra strategia di riapertura graduale – spiega Risatti – accenderà i riflettori sulla montagna, perchè il turismo della neve è uno dei core business del gruppo. Per prima cosa vogliamo riaprire il Grand Hotel Misurina Blu Hotels che si trova in posizione perfetta per gli appassionati che vorranno godersi in prima fila i Mondiali di sci alpino che andranno in scena a Cortina d’Ampezzo dall’8 al 21 febbraio. Dopodiché, a partire dal 15 febbraio, sempre se non cambieranno le disposizioni governative in merito, vogliamo riaprire anche tutti gli altri nostri alberghi di montagna, posizionati in Alto Adige, Trentino, Veneto, Lombardia e Abruzzo”. Blu Hotels infatti gestisce circa 30 tra hotel, villaggi e resort, 4 e 5 stelle, situati lungo tutta la Penisola, in località di mare, montagna, laghi e città. L’azienda conta 1.500 dipendenti, mentre le strutture sono di proprietà per un terzo e in affitto o locazione per i 2 terzi. Nel 2019 Blu Hotels aveva fatturato 65 milioni di euro, con un milione e 100 mila presenze, con clientela 50% italiana e 50% straniera.
“La nostra volontà – conclude Risatti – è quella di dare continuità al nostro business, magari riuscendo anche a sfruttare fino in fondo una stagione sciistica nella quale la neve è caduta e cade ancora copiosa. Quasi un beffardo scherzo del destino. Oltre a ciò naturalmente c’è il fatto che vogliamo garantire occupazione al nostro personale e ritornare ad accogliere i nostri clienti, vecchi e nuovi. Proprio per questo, naturalmente, sia per le riaperture già in essere che per quelle previste a breve, ci siamo focalizzati sul poter garantire agli ospiti e ai dipendenti un ambiente sanificato e a norma. Abbiamo rinnovato tutte le linee guida e i protocolli previsti dall’attuale normativa Covid. Come del resto avevamo fatto anche durante l’estate quando per rispettare i distanziamenti era stata ridotta anche del 70% l’occupazione, rinunciando a tutte quelle attività di animazione che potevano favorire i contagi e facendo talvolta scontenta la clientela. Ma con il risultato che in nessuna delle nostre strutture, durante l’estate, si è registrato un solo contagio. Fateci lavorare, insomma, perchè sappiamo farlo bene e in sicurezza”.