Chiuso da due anni per una totale riprogettazione, lo Splendido Mare, a Belmond Hotel, Portofino vedrà la luce nel mese di aprile 2021, con un progetto firmato dallo studio parigino Festen Architecture.
Il concetto alla base del restyling è ricreare lo stile di una residenza privata, riducendo il numero delle stanze da 16 a 14, ed evocando le origini dello Splendido Mare, che precedentemente era una locanda di pescatori. L’idea è quella di fare percepire agli ospiti la storia del luogo, immergendo l’hotel nella scenografia di Portofino.
Affacciata sull’iconica piazzetta, la rinnovata struttura di Belmond, parte del gruppo francese Lvmh, presenta riferimenti alla storia marinara del porticciolo, e infatti camere e suite utilizzano legni di provenienza locale e verniciati a mano, gli stessi che sono utilizzati tradizionalmente nelle barche dei pescatori allineate nel porto. Altri dettagli sono i motivi di corda intessuti nell’intarsio delle testiere dei letti, realizzate artigianalmente dalla designer tessile Veronique de Soultrait. Il nodo nautico è l’emblema dell’hotel ed è referenziato in piccoli dettagli nelle stoviglie e bicchieri di cristallo di disegno esclusivo, così come nelle chiavi delle singole camere. Le 7.000 piastrelle di terracotta, create a mano da un artigiano ligure, utilizzate nella pavimentazione del ristorante, richiamano il movimento ondulatorio del mare dando l’illusione di camminare nell’acqua.
In generale, il nuovo Splendido Mare vuole evocare il ‘genius loci’ della Liguria e di Portofino in particolare, con i tradizionali colori delle case dei pescatori, e il parquet in legno delle camere che si ispira ai pavimenti della chiesa di San Giorgio di Portofino. I bagni, ispirati alle cabine degli stabilimenti balneari della vicina Santa Margherita, hanno piastrelle geometriche che alternano il bianco al giallo, corallo o verde.
Gli arredi sono moderni, in stile anni ‘50, e celebrano i tempi più mondani della storia di Portofino, rendendo omaggio a un periodo importante del design italiano. L’arredo di ogni camera include pezzi autentici come le poltroncine con struttura in noce di Giò Ponti e Paolo Buffa. Una delle suite è dedicata ad Ava Gardner, emblema del glamour anni ’50, che fu spesso ospite della locanda durante le riprese del film ‘La contessa scalza’ del 1957 con Humphrey Bogart.
Arthur Arbesser è il fashion designer incaricato di creare l’abbigliamento del personale.