Un grande investimento per la ristrutturazione ma soprattutto un progetto, anche di marketing, ben congegnato per garantire uno sviluppo oltre la pandemia: Ivan Artolli, managing director di Hotel de Paris Monte-Carlo, racconta il presente e il futuro della storica struttura del Principato che fa parte del gruppo Monte-Carlo Societe des Bains de Mer e che si affaccia sulla iconica Place du Casino. “Avere investito una cifra pari a quasi 700 milioni di euro, spalmati su 4 anni, in un momento molto particolare per l’industria dell’ospitalità – spiega -, vuol dire avere a disposizione un grande vantaggio industriale sui nostri competitor, quelli presenti a Monaco ma non solo. Vuol dire farsi trovare pronti fin da subito a quella che sarà la ripresa del turismo: in particolare nei due ambiti che ci competono, la clientela individuale e quella Mice. Se per i secondi la situazione è ancora in standby, per i primi abbiamo già visto risultati concreti nel 2020. Come revenue ad esempio, a dicembre 2020 abbiamo raggiunto le cifre del 2019. Certo durante l’intero corso dell’anno i flussi sono cambiati, ma il successo economico della struttura c’è stato. Tanto che anche in estate, tra luglio e agosto, abbiamo lavorato bene, anche se non ai livelli del 2019. Ma in alcuni contesti particolari, come quello dei nostri molto amati ristoranti stellati, abbiamo fatto performance praticamente uguali a quelle pre pandemia. Ecco perchè anche in vista dell’estate 2021 sono molto ottimista: credo che questo albergo riesca a produrre piccoli miracoli che altri non riescono a fare. Intanto perchè offre un’esperienza senza eguali, coniugando, nello stesso luogo, la magia di un hotel mitico con attività d’eccezione come quelle dei nostri chef stellati o del Casino de Monte-Carlo o ancora delle Thermes Marins Monte-Carlo”.
Artolli spiega che, nel 2020, il 20% del fatturato camere dei 4 mesi estivi è venuto dalle 2 ‘mega suite’: 2 chiavi su 208 hanno generato cioè un quinto del fatturato. “Questo perché da sempre noi siamo radicati nel ‘concept Monte-Carlo’ – aggiunge il manager – e poi il grande investimento, grazie al quale l’hotel è stato per metà demolito e ricostruito e con il quale è stato realizzato anche il complesso residenziale One Monte-Carlo con appartamenti in affitto e 28 nuove boutique, ci ha permesso di consolidarci proprio agli occhi della clientela luxury. Abbiamo 7 o 8 clienti che vivono quasi tutto l’anno qui e lo fanno nonostante la situazione attuale, perché sanno che spendiamo un budget elevatissimo ogni anno per la sicurezza, che oggi si declina anche in sanificazione. Offriamo anche in questo aspetto certificazioni e parametri di livello elevatissimo. In tutti i cluster e in quello lusso in particolare, il fattore sicurezza sta diventando impagabile. Rimane da aspettare il rilancio del Mice, che io credo ripartirà con codici nuovi. Tutto quello che si potrà fare in video conferenza si farà e in presenza invece si potrà ripartire dalle incentivazioni. Il trend dei viaggi globali che da anni continuava a crescere vertiginosamente riprenderà a partire dalle nuove generazioni di viaggiatori”.