Nuova spa e ristrutturazione degli spazi per SchlossHotel Zermatt, struttura montana nella località svizzera rinomata per lo sci, l’alpinismo e le escursioni ai piedi del Monte Cervino. Il restyling dell’albergo porta la firma dello studio aledolci&co. dell’architetto Alessandro Dolci, che ha sede a Egna (Bz), mentre la realizzazione dell’arredamento è dell’interior contractor Concreta, azienda valtellinese con sede a Postalesio (Sondrio), che ha sviluppato anche le diverse soluzioni di contract.
La Schlosshouse è un nuovo modo di vivere l’hotel di Zermatt, perché si tratta di un villino su due piani collegato con i servizi dell’albergo, come lounge, SchlossSpa – CbdSpa e Schlosssport, ma consente un livello di privacy in più. I due piani ospitano un appartamento per piano, configurati con una soluzione a geometria variabile: ampia zona living con cucina, tre camere e tre zone bagno. L’atmosfera degli interni, per volontà dei committenti, si sottrae al tipico folklore alpino molto comune nell’hotellerie dei dintorni. Ton sur ton, superfici lisce e uno spirito urbano caratterizzano le scelte di colori e dei materiali mantenendo il calore dell’accoglienza. Il collegamento con l’hotel avviene sia tramite l’ascensore, che al livello -1 porta alla nuova spa e al livello -2 allo Schlosssport, sia attraverso un Winter Garten che connette gli ambienti lounge e reception ospitando un’area di lettura, gioco e relax aperta a tutto l’hotel.
Per quanto riguarda la nuova spa, si tratta della prima CbdSpa della Svizzera, che utilizza cioè prodotti naturali a base di derivati della canapa. Su una superficie di 350 metri quadrati sono disponibili diversi trattamenti, la sauna, l’ice room, nonché una nuova zona fitness e una sala riservata al training e allo yoga. Anche per la spa, “i proprietari, gestori dell’hotel, richiedevano uno spazio che offrisse un concept innovativo – dice Alessandro Dolci – e chiedevano anche, rispetto alle spa realizzate nelle strutture dei dintorni, spazi che avessero un linguaggio più urbano, lineare, con superfici raffinate, senza le citazioni di ruvidità montana, che sono state di tendenza negli ultimi decenni”.