Il modo di pensare le vacanze da parte dei turisti cinesi più giovani, come i Millennials e la Generazione Z, è cambiato rispetto ai propri genitori, infatti, sarà sempre più difficile vedere numerose comitive in viaggio, ma più spesso viaggiatori individuali in ricerca di mete divertenti e dove fare esperienza. Lo pensa Intarget, società di consulenza strategica nel marketing digitale, che ricorda che nel 2022 è stato indetto l’Anno della cultura e del turismo Italia-Cina.
Illustra i nuovi trend del turismo ‘con gli occhi a mandorla’ Stefano Generali, managing director di Intarget China: “Aumenta l’interesse verso l’outdoor, per itinerari legati allo sport e al turismo esperienziale individuale, mentre nel 2019 alcune attività turistiche tematiche come escursionismo, birdwatching, diving, rafting, cicloturismo, enoturismo, musica, wellness rappresentavano il volto meno noto del turismo cinese. Il boom delle mete di nicchia turistiche in Cina, coincide con la ricerca di uno stile di vita sano e col desiderio di fare esperienze nuove, originali, e a trainare questo tipo di turismo sono spesso gli influencer”.
Se prima della pandemia, internet era utilizzato come solo strumento per prenotare i viaggi e pernottamenti, oggi è diventato un broadcast di contenuti. In rete, spiega Intarget, non si cerca più il prodotto, ma i contenuti e dettagli che possono creare un’esperienza. Secondo una survey condotta da Ivy United Travel Consulting Agency, China Kanghui Tourism Group e Asia Pacific Tourism Association, nel 2020 il 50% dei turisti cinesi raccoglie informazioni sulle future mete turistiche su WeChat, il 17.2% su Youku, servizio di video hosting cinese di proprietà di Tencent, e su iQIyi, piattaforma che diffonde contenuti video principalmente di di lunga durata, con contenuti premium, di proprietà di Baidu. Il 14.14% si informa sulla piattaforma di microblogging Weibo. Emerge che su questi principali social media i contenuti, più diffusi e popolari, per comprendere una meta turistica sono i video, seguono le foto e i contenuti che riguardano il cibo e i prodotti tipici, ma non mancano i tour virtuali e la ricerca di informazioni sulla cultura del luogo.
Per quanto riguarda le prenotazioni, secondo la ricerca, nel Paese del Dragone non vige il ‘last minute’ che è molto diffuso in Europa in questo periodo di pandemia. “Lo studio – continua Generali – mostra che il 44.22% dei cinesi pianifica con 6 mesi di anticipo le proprie vacanze, sicuramente influenzato dal fatto che le loro agenzie online offrono la totalità del rimborso e la massima flessibilità rendendo più leggere le decisioni e di facile prenotazione” .