“Risultati solidi e prospettive incoraggianti”. Così Covivio descrive l’andamento dei primi tre mesi del 2021, che risultano stabili a perimetro costante a 206 milioni di euro, esclusi gli hotel. Nello specifico, gli immobili a uso ufficio indietreggiano dell’1,2% a perimetro costante, quelli a uso residenziale crescono del 3,4%, mentre gli unici che frenano considerevolmente sono quelli legati all’ospitalità. Come previsto, il segmento hotel, pari al 15% del patrimonio, è stato penalizzato dalle continue restrizioni e da un effetto di base 2020 sfavorevole, che ha portato a un calo del 46% a perimetro costante.
Gli hotel di Covivio sono situati nelle maggiori città turistiche europee (Parigi, Berlino, Roma, Madrid, Barcellona, Londra, e altre), sono locati o gestiti direttamente da grandi operatori quali AccorInvest, Ihg, B&B e NH Hotels. Si prevede comunque una progressiva uscita dalla crisi nella seconda metà dell’anno dopo un primo trimestre penalizzato dalle restrizioni.
La nota del gruppo ricorda che il primo trimestre del 2020 aveva goduto di 2 mesi di buona attività per il settore turistico, prima dell’introduzione delle restrizioni a marzo. Alla fine di febbraio 2021, il RevPar in Europa ha registrato un calo dell’83,5% rispetto allo stesso periodo del 2019. In questo contesto, la Francia ha tenuto leggermente meglio, con un -68%, grazie a restrizioni meno severe nel primo trimestre e a una clientela domestica più ampia.
Dopo la prima metà dell’anno, l’accelerazione delle campagne di vaccinazione in Europa e i primi annunci di piani di allentamento delle restrizioni, in particolare nel Regno Unito, con la riapertura di hotel e ristoranti prevista per metà maggio, suggeriscono una possibile ripresa delle attività. A questo proposito, il significativo rimbalzo dei tassi di occupazione degli hotel in Cina e negli Stati Uniti mostra la possibilità di una rapida ripresa del settore ospitality una volta risolta la crisi sanitaria.
Covivio, continua la nota, può contare su una solida base di tenant partner, con tasso di riscossione degli affitti alberghieri dell’88% (73% compresi i differimenti del canone di locazione).