Crescita a due cifre per le ville della Costa Smeralda, che durante il 2020 hanno visto incrementare il loro valore massimo al metro quadro dell’11,5 per cento. Il dato emerge dall’analisi svolta dal Consorzio della Costa Smeralda dopo aver consultato l’aggiornamento del 2020 dei valori immobiliari pubblicato dalla Banca dati delle quotazioni immobiliari, organo dell’Agenzia delle Entrate.
In un anno difficile, con le problematiche legate all’emergenza sanitaria, con il lockdown e ancora poche speranze per la vaccinazione di massa, il valore di mercato massimo delle ville in ottimo stato di conservazione nell’area del Consorzio, tra i borghi di Porto Cervo, Cala di Volpe, Romazzino e La Celvia, è passato infatti da 13.000 euro a 14.500 euro a metro quadro.
“I dati diffusi nei giorni scorsi dalla Agenzia delle Entrate – commenta Mario Ferraro, vicepresidente del Consorzio – evidenziano che la Costa Smeralda ha superato altre destinazioni italiane, che, invece, hanno subito un calo perdendo posizioni e si conferma al vertice di questa classifica: natura e mare incontaminati, spazi esclusivi e di quiete sono elementi che la nuova dimensione del turismo post Covid sta affermando e consolidando sempre più e che rendono la nostra destinazione unica e senza eguali nel mondo”.
A farne le spese è Santa Margherita Ligure (Genova) che ha registrato un calo del 6,3% con un valore che è passato a 13.400 da 14.300 euro al metro quadro del 2019, Capri che ha visto i valori assottigliarsi del 5,7% (da 12.200 a 11.500 euro a metro quadro) e Forte dei Marmi che ha limitato il decremento allo 0,7% con quotazioni che scendono a 13.900 da 14.000 euro per metro quadro.
Il risultato del 2020 conferma la tendenza in atto nell’ultimo decennio. Nel 2007, l’anno prima della grande recessione mondiale, le ville della Costa Smeralda presentavano un valore di mercato pari a 10.960 euro a metro quadro che rapportato ai dati a fine 2020 configura un aumento del 32,3 per cento. L’incremento di valore è ancora più significativo perché – come dimostrano i dati dell’ufficio tecnico del Consorzio Costa Smeralda – nel 2020, per via delle restrizioni, i rogiti nell’area consortile sono stati 90, decisamente inferiori ai 312 del 2019 e ai 271 del 2018.