Un turismo del futuro che sarà sempre più tarato sulla condivisione e sui cosiddetti beni di relazione, perchè oggi è di grandissima attualità dare vita e visibilità alla ricchezza del territorio nel quale si è inseriti. È insomma il ‘destination marketing’ una delle chiavi dell’ospitalità vincente per il presente, ma soprattutto per il futuro, secondo Danilo Guerrini, direttore e maître de maison di Relais & Châteaux Hotel Borgo San Felice, a Castelnuovo Berardenga, in provincia di Siena. “Sarà sempre più grande l’importanza del capitale umano – racconta a Pambianco Hotellerie – e il vero lusso sarà mantenere il giusto equilibrio tra servizio di qualità e atmosfera inimitabile. In questo in Italia abbiamo tantissime splendide realtà che sommate tutte insieme creano lo stile di vita che attira i turisti da tutto il mondo. Ecco perchè sono sicuro che l’ospite che arriverà quest’estate, come si era visto già l’anno scorso, avrà più voglia di stare nella struttura. A maggior ragione se in albergo puoi trovare anche le esperienze che ti interessa ‘vivere’ e che diventeranno ancora di più il fulcro di ogni vacanza, in particolare di quella a cinque stelle. Si tratta di una visione che è da sempre quella di Relais & Châteaux (Danilo Guerrini è anche presidente della Delegazione italiana di Relais & Châteaux, ndr) e che la nostra location aveva già dalla sua creazione nel suo Dna”.
Certo ora bisogna innanzitutto fare i conti con un turismo che riparte ‘da zero’ e cercare di stabilire degli obiettivi che, sia a breve che a medio termine, siano sostenibili. “A Borgo San Felice – continua Guerrini – riapriremo finalmente il 15 giugno e non vediamo l’ora, anche se la vera scossa a livello di ripartenza delle prenotazioni si era verificata subito dopo Pasqua: Ed è stata una ripartenza a livello internazionale. Per noi si tratta di un fattore importante, perchè da sempre abbiamo grandi numeri dalle prenotazioni incoming, dagli Stati Uniti in particolare, ma non solo. Certo, durante i mesi prettamente estivi gli arrivi dall’Italia e dall’Europa saranno ancora protagonisti. Per noi proprio il mercato continentale era già stato nel 2019 pari al 58% del totale ed è stato un fattore che già in quello strano anno che è stato l’anno scorso ci ha aiutato. Basti pensare che ad agosto abbiamo registrato l’84% dell’occupazione, grazie sia al mercato italiano sia ad altri incoming di prossimità come quelli dalla Germania e dalla Svizzera. Resta ovviamente duro il confronto con il 2019, che per noi era stato il primo anno di ripartenza dopo una lunga ristrutturazione durata tre anni e grazie alla quale avevamo avuto a disposizione tutte le 60 camere. E dopo uno strepitoso 2019 ci aspettavamo un 2020 in ulteriore miglioramento, invece… Così per il 2021 partiamo assolutamente cauti, ma puntando già forte sul secondo semestre, da agosto in avanti. Fino a ottobre, e anzi stiamo pensando di tenere aperto fino a metà novembre, per aspettare gli arrivi dagli Stati Uniti”.
Infine bisogna fare i conti con una ricetta per l’ospitalità lusso che è cambiata dopo la pandemia e che vede già oggi un ingresso sempre più preponderante nei processi quotidiani di elementi come la tecnologia e l’attenzione alla sostenibilità. “Non si tornerà più indietro – conclude Guerrini – da questi punti di vista e impareremo a investire molto di più sulla parte digitale per dare ancora più concretezza e economicità al nostro business alberghiero. Ribadisco con forza che nonostante le tante novità che mi aspetto impatteranno sempre di più nel settore, anche a livello di prodotto, in albergo la prima cosa che conta resta il capitale umano. Grazie al fatto che la maggiore tecnologia ci sgraverà sempre di più dalle incombenze gestionali e burocratiche, avremo paradossalmente più tempo da dedicare al rapporto personale: che è quello che con gli ospiti da sempre fa la differenza”.