Una piazza di oltre 2.800 metri quadrati, l’unica (o la più grande) del Quadrilatero della moda milanese, e una nuova via pedonale che collega Corso Venezia a Via Sant’Andrea: due innovazioni del progetto Portrait Milano che Lungarno Collection, compagnia di gestione alberghiera di proprietà della famiglia Ferragamo, sta realizzando nel centro di Milano e che vedrà la luce nel giugno 2022.
Questo progetto, come anticipa a Pambianco Hotellerie il ceo del gruppo, Valeriano Antonioli, esprime un’anima di inclusività con la città, offrendo due innovazioni di tipo ‘urbanistico’, la piazza, appunto, e un ‘collettore’ tra le due vie che modificheranno il flusso pedonale nel Quadrilatero. Tutti elementi che fanno parte dell’hotel Portait che sorgerà sullo spazio dell’ex Seminario arcivescovile di Porta Venezia 11 e che conterà anche boutique, ristoranti, bar, un giardino, spa e rooftop terrace. “Tutto ciò – afferma Antonioli – senza impattare sulla privacy e sulla tranquillità della dimensione hotel, che si svilupperà dal primo piano in su, potendo contare anche su un ampio loggiato che si affaccia sulla piazza, punto di vista privilegiato su un nuovo angolo di città. Saremo una nuova destinazione all’interno del Quadrilatero e contribuiremo a rendere ancora più dinamico e frizzante questa area della città, arricchendone l’offerta e la vivibilità. Prevediamo anche un programma di eventi che si svolgeranno all’interno della piazza e che saranno rivolti a tutti i milanesi”.
Della Lungarno Collection, nata per perpetuare la cultura dell’ospitalità cara al capostipite Salvatore Ferragamo, fanno parte oggi 5 ‘luxury & design hotel’, posti in location uniche a Firenze e Roma. Due di queste – Portrait Roma e Portrait Firenze – fanno capo al brand fiore all’occhiello della compagnia, Portrait Collection, che a giugno 2022 si arricchirà appunto con il terzo hotel del brand, a Milano.
Per quanto riguarda i driver di crescita del gruppo, l’imprevedibile esplosione del Covid 19 nel mondo ha cambiato le strategie aziendali. “Lo stato dell’arte di Lungarno Collection fino al 2019 – continua il ceo – era fantastico ed era il risultato di dieci anni di crescita costante e coerente. Un decennio ricco di obiettivi tutti raggiunti e che ci aveva dato la forza di intraprendere un progetto enorme e unico come quello di Milano. Oggi, dopo un 2020 con grandi difficoltà, dico con prudenza che stiamo ripartendo. Certo per il momento a bassi ritmi, con intoppi, segno che non bisogna abbassare la guardia. Resto ottimista, ma per tornare ai numeri del 2019 bisogna aspettare che arrivino i turisti americani e da middle e far east. Il mercato italiano, infatti, è per noi sotto il 10% e quello europeo sotto il 25%, ma è così per tutto il comparto di alta gamma italiano. Appena è stato possibile, ci siamo riorganizzati in vari modi e, ad esempio, siamo stati tra i primi a introdurre il trend della ‘staycation’, godendo un po’ di questo come partenza anticipata. Oggi si punta molto sugli europei che stanno tornando in Italia: stiamo avendo interessanti soddisfazioni dal mercato tedesco, austriaco e svizzero”.
Manager di grande esperienza internazionale, Valeriano Antonioli paragona questa crisi a quella del 2008 ma crede che una ripartenza potrà essere più veloce, puntando però su alcuni fattori chiave come la qualità del lavoro, la tecnologia e lo ‘human touch’. “Dopo due anni di cashflow negativo forse non dovrei essere così ottimista – precisa – ma io sono positivo per natura e credo che il turismo sarà sempre più forte e che riprenderà dove lo abbiamo lasciato nel 2019. Intanto impariamo da quello che ci ha lasciato la pandemia: in primis un valore come quello della qualità del lavoro. Anche grazie alla tecnologia e al suo uso più umano vedo un mondo dove tutto è più facile. In tutto ciò, l’Italia avrà un ruolo unico: se il motore economico del mondo resterà sicuramente altrove, in Usa e in Cina, oggi più che mai l’Europa è il centro delle vere eccellenze culturali del mondo e ancora tutti vogliono venire qui. Più che mai in Italia per vedere destinazioni inimitabili come Venezia e Firenze. In questo ‘nuovo mondo’ sarà importante comunicare bene, anzi meglio: il nostro Paese deve far capire che qui abbiamo qualcosa in più. Il turismo non va più dato per scontato”.