Città tra le più martoriate dalla furia iniziale della pandemia, Bergamo non si è persa d’animo e ha pensato alla ripartenza in sicurezza. Esempio di questa voglia di ricominciare è la storia di Life Source. Inaugurato da pochi giorni, non è solo una struttura di accoglienza ma un polo ricettivo ‘trasversale’, che coniuga ospitalità con il Life Hotel, cultura del buon cibo grazie alla Life Source Food Experience declinata in tre ristoranti, e salute attraverso la MediSpa. “A Bergamo – spiega Arturo Lopez Spajani, AD di Life Source- qualcosa di simile non si era mai visto. In Life Source infatti abbiamo unito innovazione, sostenibilità, design all’avanguardia e prodotti completamente made in Italy in un polo ricettivo di grande qualità. Con un investimento davvero importante che ha visto 4 milioni di euro spesi solo per gli oneri di urbanizzazione legati al progetto. La struttura oltretutto è situata in un’area strategica e suggestiva per la città, a un passo dall’ospedale Papa Giovanni XXIII e con vista sulla Città Alta. Un luogo solo ma con tre diversi ‘indirizzi’ ugualmente all’avanguardia: rispettivamente Life Hotel, Life Source Food Experience e MediSpa che offrono rispettivamente ospitalità, ristorazione e possibilità di dedicarsi a percorsi riabilitativi ed estetici. In ognuno dei tre nuclei l’offerta si contraddistingue per l’altissima qualità realizzativa che si traduce nell’eccellenza dell’offerta per tutti i tipi di ospiti che possiamo accogliere. Life Source significa ‘sorgente di vita’ ed è allo stesso tempo un omaggio alla resilienza unica mostrata da Bergamo e l’icona di un prodotto alberghiero unico: talmente unico che sulla facciata non c’è scritto hotel”.
Venti metri di altezza, 4 piani, 126 camere, 5 sale per riunioni e meeting, 3 ristoranti dalla personalità decisa – Le Terre Gourmet, il Bistrot Onda e il Rooftop Atmosfere la cui suggestiva terrazza di 800 metri quadri si affaccia sul profilo di Città Alta -, un parco di oltre 5.900 metri quadri e 120 posti auto nel parcheggio. Questi sono i numeri di Life Source che offre al mercato anche un’altra eccellenza: il polo alberghiero è uno dei 2 hotel in Italia a fregiarsi dell’attestato LeeD Gold, che certifica il mantenimento dei massimi standard di qualità in ogni fase di costruzione di una struttura realizzata nel nome del basso impatto ambientale, della perfetta fusione con il contesto e della sostenibilità, grazie a scelte architettoniche, ingegneristiche e d’interior design ad hoc. Oltre a ciò in Life Source ogni spazio è pensato anche in ottica sanitaria, con soffitti a doppia altezza di 5,50 metri, percorsi guidati e presidi termoscanner.
“Sono scelte strutturali – aggiunge Arturo Lopez Spajani – fatte con una seconda progettazione ex novo, dovuta alla situazione generata dalla pandemia e che ha visto uno sforzo ingegneristico senza precedenti nel ripensare Life Source per adattarla alle esigenze di sicurezza e sanificazione post Covid. Gli interni sono così un esempio della ricerca di eccellenza che ha caratterizzato il rinnovato percorso progettuale e costruttivo: pensati e firmati dalla Tinosana, si inseriscono in una linea totalmente green, come dimostrano anche i pannelli fotovoltaici e l’utilizzo di materiali all’avanguardia per regolare ed evitare la dispersione di energia e di calore. E ancora nella piazza antistante la facciata d’ingresso dell’hotel dei ‘water table’ contribuiscono a mantenere un clima ideale in tutta la zona circostante la struttura. Allo stesso modo i 3 indirizzi della nostra Life Source Food Experience sono ‘ambientalisti’ per filosofia, pur in 3 diverse ma complementari modalità: ispirati dalla natura per le scelte estetiche degli interni e per le proposte del menù, sono tre mondi che si fondono, senza confondersi, guidati dalla mano e dall’esperienza internazionale dello chef Enzo Pettè, già premiato con 1 stella Michelin”.