Una rivoluzione, anzi una ‘Trevolution’, come è stata chiamata questa operazione di rinnovamento della divisione tour operating di Alpitour World. Per quella che è da sempre il cuore delle attività del Gruppo è stata infatti decisa una riorganizzazione – presentata a Milano dal management al gran completo – attraverso tre gruppi di prodotto, o cluster, ognuno dei quali racchiude diversi brand, ma soprattutto si rivolge oggi a un target ben preciso. Come racconta Pier Ezhaya, direttore generale Tour Operating Alpitour World: “Abbiamo deciso di dare un nuovo volto al nostro core business con quella che è la più importante riorganizzazione di sempre del gruppo. Senza snaturare il nostro lavoro, ma cogliendo gli stimoli del mercato e sfruttando l’infinita proposta che siamo in grado, come sempre, di mettere in campo. Abbiamo voluto semplificare, razionalizzare e innovare per essere pronti a un mondo profondamente cambiato, nel quale è necessario dettare nuove regole per continuare a giocare la partita del turismo, di cui non solo siamo protagonisti, ma i primi tifosi”. Da oggi Alpitour è così declinata in 3 cluster per un totale di 5 brand, più 2 ‘sister brand’. Ognuno dei quali è caratterizzato da una specifica identità e personalità, ben delineate e riconoscibili. Ciò che ha orientato lo sviluppo di questa nuova conformazione è stata l’awareness dei singoli marchi unita ai bisogni primari del mercato. Questi ultimi sono stati evidenziati da uno studio condotto su consumatori, clienti e agenzie di viaggi, e dal quale è emerso che il 75% del campione consumer percepisce il reale valore di un tour operator solo dopo averci viaggiato, instaurando con la specifica realtà un rapporto di fiducia che viene poi rinsaldato a ogni vacanza.
“Con Trevolution – aggiunge Tommaso Bertini, direttore marketing Tour Operating Alpitour World – alcuni marchi vengono assorbiti e altri cambiano identità, anche con l’obiettivo di liberare risorse umane e tornare a parlare con i consumatori. Il primo cluster, Mainstream, racchiude quindi da oggi la proposta di viaggio più tradizionale, in cui si concentra l’offerta villaggi e club. I brand sono Alpitour, Francorosso e Bravo, che nasce dalla fusione di Bravo Club ed Eden Village con oltre 35 villaggi distribuiti in 18 Paesi. C’è poi Specialties & Goal Oriented, dedicato a un consumatore con una possibilità di spesa più alta che cerca vacanze tailor made. Qui è protagonista lo storico marchio Turisanda 1924, che poi ha due ‘brand fratelli’, Presstour by Turisanda, di fascia più accessibile, e Made by Turisanda, per viaggi ‘goal oriented’. Infine, il terzo cluster è Seamless e No Frills: il brand di riferimento è Eden Viaggi che cambia pelle e ora si rivolge a un pubblico smart che cerca servizi ma anche personalizzazione”. I 3 cluster – che nel 2019 pre pandemia fatturavano 840 (Mainstream), 310 (Specialties) e 200 (Seamless) milioni di euro – con la nuova organizzazione avranno ognuno un nuovo sito web dedicato. Il tutto nell’ambito di un anch’esso nuovo progetto di trasformazione digitale, da 20 milioni di euro, chiamato inNova. “È un modello di evoluzione generale – spiega Gabriele Burgio, presidente e Ad di Alpitour World – fondato sulle persone e sulla digitalizzazione, sulla semplificazione, l’interconnessione e l’ottimizzazione delle competenze e dei dati in un’ottica cliente-centrica. Un processo che vede coinvolti oltre 100 professionisti di aree differenti per convogliare competenze e idee, secondo logiche di lavoro agile, ottimizzando e valorizzando i processi e gli strumenti dell’area commerciale, operativa e tecnologica. Il programma consta, perciò, di sei stream di lavoro che agiscono rispettivamente su: Prodotto, Revenue & Capacity Management, Sales & Booking, Customer Experience, Data Platform e Automation & Artificial Intelligence”.