Fiera Milano spinge l’acceleratore sulla ripartenza e sull’internazionalizzazione delle aziende italiane con due manifestazioni fondamentali per il sistema Italia e l’export: HostMilano e Tuttofood, che si svolgeranno insieme e in presenza nel quartiere espositivo di Fiera Milano a Rho dal 22 al 26 ottobre prossimi. Sinergia tra comparti strategici, quelli dell’agroalimentare e dell’ospitalità professionale, che, secondo una recente ricerca di Pwc, da qui al 2024 cresceranno a tassi tra il 2,4% e il 4,6% l’anno.
“Non parlo di ripartenza, ma di rinascita – ha esordito Luca Palermo, amministratore delegato e direttore generale di Fiera Milano, nella presentazione che si è tenuta nella Torre Pwc a Citylife -. Vogliamo essere ottimisti, ci aspettiamo molte visite qualificate di chi verrà per lavorare e fare business dando così anche una mano all’indotto di Milano”. Per l’occasione, arriveranno infatti più di 2.200 espositori da oltre 40 Paesi. Tra i buyer confermati, operatori provenienti non solo da tutta Europa, ma anche da Nord e Sud America e Medio Oriente. Questo anche grazie al lavoro fatto da Agenzia Ice, che per le tre manifestazioni, compresa anche la più piccola Meat-Tech, ha stanziato 2,4 milioni di euro, “utilizzati – come rivelato dal presidente Carlo Ferro – per portare buyer dall’estero e per comunicare all’estero la salubrità del venire in Italia, oltre che per veicolare la piattaforma B2B”.
Nel caso di HostMilano, sono 1.291 le aziende confermate, di cui 435 estere, in rappresentanza di 43 Paesi, tra cui Germania, Francia, Spagna, Usa, Portogallo, Paesi Bassi, Grecia, Regno Unito e Turchia. Per quanto riguarda le merceologie, la Ristorazione Professionale e l’area dedicata a Bar-Macchine caffè-Vending rappresentano insieme i due terzi dell’offerta espositiva, mentre si conferma ricca anche quella rivolta ad Arredo-Tecnologia-Tavola.
E a fare sperare sono anche i dati segnalati dall’Ufficio Studi di PwC Italia. Nonostante il 97,5% dei ristoratori abbia registrato nel 2020 un calo di fatturato, i dati 2021 segnano +82,7% nel secondo trimestre 2021 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. È in forte risalita anche l’export italiano della Ristorazione professionale, che nei primi tre mesi del 2021 registra un aumento del 20,8% a valore rispetto al primo trimestre 2020, superando anche i livelli pre-Covid con una crescita del 7,5% sullo stesso periodo nel 2019. Entro il 2024, inoltre, si prevede un ritorno a ritmi di sviluppo accelerati per gli scambi mondiali. Fra i segmenti più dinamici si evidenziano proprio la Ristorazione professionale (+6,9% medio annuo nel periodo 2021-24 a valore) e la vendita di Caffè e macchine (+7% medio annuo). Anche a livello italiano, l’export dei servizi di hospitality sarà guidato dai comparti Caffè e macchine, panificazione e pasticceria.
Si tratta di “un momento felice per i prodotti italiani all’estero – ha precisato il ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale Luigi Di Maio – con un aumento delle esportazioni nei primi sette mesi pari a quasi il 23% su base annua, ben oltre il trend di Francia e Germania, e un valore assoluto di 300 miliardi di euro, superiore ai 286 miliardi registrati nello stesso periodo del 2019″.
Risultati frutto anche della decisione di accentrare in Farnesina le deleghe all’internazionalizzazione, mettendo a sistema la rete diplomatico-consolare, Agenzia Ice, Sace e Simest, in un polo per l’export che ha accelerato l’efficacia delle misure del Patto per l’Export per il quale “in 18 mesi siamo riusciti a stanziare circa 5,4 miliardi di euro”, ha precisato il ministro.
Farnesina, dunque, in prima linea per internazionalizzare i settori produttivi, a partire da quello fieristico, volano della nostra economia esportatrice e vetrina delle nostre eccellenze. “Per questo motivo – spiega Manlio Di Stefano, sottosegretario di Stato al ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale – abbiamo stanziato, all’interno del ‘Piano Straordinario per la Promozione del Made in Italy’, per il biennio 2020-2021 ben 57 milioni di euro per il potenziamento al settore fieristico sia in forma fisica che digitale. Abbiamo poi lavorato e creduto nel ritorno in presenza fisica delle fiere a partire dallo scorso 15 giugno. L’evento congiunto di oggi è un’ulteriore dimostrazione che il nostro Paese si sta rialzando e che dopo l’epoca pandemica stiamo assistendo a una rinascita della nostra capacità produttiva e di export”.