Un boutique hotel ‘artistico’ dal cuore franco-italiano nella città dei poeti, Pietrasanta (Lu), collegato a un’azienda agricola per la produzione di frutta, verdure, erbe e fiori, ma anche in sinergia con un microsistema di ospitalità diffusa tra ville, case sull’albero, alcove chic. È il nuovo Paradis Pietrasanta Hotel, che nasce in Versilia con un inconsueto modello di accoglienza.
Il fondatore è lo chef parigino Alain Cirelli, ma l’hotel è un inno all’Italia e alla Versilia in particolare, con quel tocco di chic discret del parigino. Paradis Pietrasanta Hotel e le sue strutture diffuse rappresentano un sistema di accoglienza, di ristorazione e produzione agricola che vuole essere poliedrico. “È la perfetta crasi – dice lo chef che l’ha inventato – tra resort di alta qualità, grande cucina italiana e francese, filosofia del bio e del bien-vivre che segue un’ispirazione franco-italiana edonista, colta, inclusiva, gentile e accogliente”.
Il Paradis Pietrasanta Hotel nasce all’interno delle antiche mura di cinta della città, in una struttura già vocata all’accoglienza. Alain Cirelli e il suo team di architetti e artisti hanno voluto preservare e ridare vita alle linee dell’edificio storico, mantenendone le caratteristiche e facendo rinascere il torrione, la scala principale assieme a molti dettagli architettonici.
Oltre alle camere d’hotel, il ‘sistema Paradis’ propone anche sistemazioni in agriturismo, ville, appartamenti e capanne sugli alberi, tutte con servizio alberghiero. L’arredamento di ogni stanza ricorda che siamo in una città dedita all’arte: busti del Rinascimento si trovano accanto a quelli più contemporanei di Igor Mittoraj, mentre foto e oggetti d’arte sono stati scelti da Cirelli uno per uno, facendo di ogni camera un pezzo unico.
Il duo franco-italiano Alain Cirelli e Jonni Bertolaccini ha voluto una cucina autentica e delicata, che utilizza esclusivamente materie prime locali e stagionali. Frutta e verdura sono coltivate in agricoltura biologica dagli agricoltori dell’eco-azienda Paradis Agricole, situata a pochi chilometri nell’entroterra. La lista dei vini, frutto di anni di ricerche e di conoscenze personali, privilegia i vitigni toscani.
Cuore del palazzo, il ristorante è allestito nella vecchia sala d’armi e restituisce l’atmosfera originale di una gipsoteca con i suoi ampi scaffali lignei di esposizione dove sono posti i calchi in gesso di decine di statue antiche. Il giardino è progettato da Jean Mus tra alberi da frutto, fontane e stagni. Nel lounge bar, infine, un piccolo ristorante e un cocktail bar accessibili tutto il giorno.