La pandemia ha determinato l’aumento delle prenotazioni dirette in molte strutture ricettive, soprattutto grazie all’incremento del turismo nazionale ed europeo. E si prevede che, anche quando torneranno a regime i flussi internazionali, una quota di questo turismo ‘di prossimità’ rimarrà, perché gli italiani hanno riscoperto l’Italia e le sue molteplici località ancora poco conosciute, motivo per cui molti italiani continueranno a viaggiare nella Penisola. Di conseguenza, si desume che anche che la quota di prenotazioni disintermediate continuerà a crescere o si stabilizzerà sul livello già raggiunto. Ne è un esempio Villa Cordevigo, wine relais che si affaccia sul lago di Garda, le cui prenotazioni dirette sono già balzate dal 40% al 50%.
La proprietà (Cristoforetti e Delibori) ha aggiunto due nuove suite, Astolfo e Gaudenzia, dedicate a due esponenti delle famiglie a cui storicamente è appartenuta la villa. Il design degli interni è stato curato da Tiziano e Lorenza Delibori con l’intento di valorizzare il lavoro di artigiani intagliatori, decoratori, pittori e tappezzieri del territorio.
Entrata in piena operatività nel 2011, dopo una ristrutturazione durata 5 anni, Villa Cordevigo punta tutto sull’unicità della location, una villa veneta immersa nei vigneti di Bardolino. Nel carnet c’è qualche evento e meno di una decina di matrimoni l’anno (soprattutto stranieri). Il focus è però sull’hospitality pura, tanto che il ristorante è quasi sempre monopolizzato dagli ospiti e anche olio e miele sono utilizzati prevalentemente per colazioni e autoconsumo.
“Il turismo è ripartito a giugno ed è stato essenzialmente di prossimità – riferisce Tiziano Delibori, presidente di Villa Cordevigo – dato che abbiamo accolto molti italiani, tedeschi di Baviera e qualche austriaco, mentre è ripartita bene la Svizzera”. Dopo un buon 2019 – archiviato con un fatturato di 3,5 milioni – il 2020 è stato naturalmente bloccato dal Covid, con una perdita netta del 60% sui ricavi. “Abbiamo lavorato ma non abbastanza”, ammette Delibori. E dunque è stato accelerato l’intervento di ristrutturazione che ha portato alle due nuove suite, ma anche alla realizzazione di un percorso fitness sulla collina con vista sui vigneti e sul lago di Garda.
Con la riapertura di maggio 2021 è tornato operativo anche il ristorante Oseleta (1* Michelin) che nel 2020 è rimasto chiuso per tutta la stagione. E le prospettive per il 2021 sono positive, anche se l’imprenditore evidenzia le difficoltà nel recuperare il personale. “Il reddito di cittadinanza ha fatto gravi danni – dice – perché gli aiuti sono preferibili a periodi discontinui di lavoro stagionale. Anche per questo noi puntiamo a mantenere un rapporto stretto con i nostri collaboratori, che quando vengono da fuori sono alloggiati in loco”.
“Sono fiducioso – aggiunge Delibori – soprattutto se potranno tornare i turisti americani e britannici. Non ci aspettiamo di arrivare ai livelli del 2019 (quando solo il 20% degli ospiti veniva dall’Italia), ma puntiamo a tenere aperto 11 mesi. Torneremo sui livelli pre-Covid non prima del 2023, quando si saranno assestati i flussi internazionali”. Villa Cordevigo punta infatti molto sul turismo extraeuropeo: se infatti negli Ota ha rapporti con Expedia e Booking.com, ha contratti (senza esclusive) con agenzie internazionali nel segmento luxury. Inoltre dal 2018 è nella famiglia Relais & Chateaux, “che vale molto anche per il supporto nelle fiere internazionali”, e nel 2019 è entrata nell’orbita del gruppo americano Virtuoso.
Guardando avanti, Villa Cordevigo non prevede di modificare il proprio assetto e investire su altre strutture. “Abbiamo però in mente di ristrutturare una cascina – conclude Delibori – per fare alcuni appartamenti con piscina, come dependance dell’hotel. Inoltre prevediamo di restaurare l’orangerie per le colazioni con vista sui vigneti anche d’inverno”.