Una critica a un sistema che genera status symbol e fenomeni, senza chiedersi dove inizi e cosa sia oggi veramente il lusso per il viaggiatore contemporaneo. È quello che ha messo in mostra l’architetto Emanule Svetti nel progetto ideato per la mostra Rooms nell’ambito di Sia/Ttg Rimini. “Il contesto alberghiero – ha raccontato l’architetto a Pambianco Hotellerie – è stereotipato e tradizionale, definito in base a categorie che oggi non funzionano più. Direi che il lusso oggi è il tempo, e bisogna creare le condizioni perché l’ospite tragga il massimo beneficio possibile dal tempo che trascorre in struttura”.
L’installazione ‘Surreale Hotel 2** Lusso’ che Svetti ha presentato in fiera, è per l’architetto la dimostrazione che una progettazione sensibile può riuscire nell’intento di conciliare due elementi apparentemente inconciliabili come un basso numero di stelle e un alto livello di qualità, per realizzare strutture efficienti, gradevoli e con un’anima. Un’idea legata al riuso e alla sostenibilità: tutti gli arredi della stanza sono stati realizzati con materiali di recupero e di risulta da lavorazioni industriali di legno, metalli, tessuti. Gli interni si rifanno a forme geometriche elementari, giocando con sipari, quinte teatrali e creature alate. Propongono inoltre superfici fluide e cedono al fascino di immagini metafisiche e oniriche che si ritrovano in altri recenti progetti dello studio Svetti Architecture.