Il 16 per cento delle persone ha disdetto la prenotazione per le festività di fine anno dopo la notizia della diffusione della nuova variante Omicron. Perdita stimata per il settore pari a oltre 10 miliardi di euro. Sono i risultati di un’analisi Demoskopika, che quantifica in 8 milioni le persone che hanno cancellato la prenotazione, mentre il 12,4% per cento degli italiani ha rinunciato a partire perché, pur volendo, ha ancora il timore di viaggiare.
Nel complesso, sono 24 milioni gli italiani che hanno scelto di non partire (48%) per le festività di fine anno, mentre poco più della metà degli italiani (52%) avrebbe deciso di andare in vacanza, con un giro d’affari stimato pari a 13,3 miliardi di euro. Il 23,6% ha già prenotato la villeggiatura, soprattutto nella fascia di età tra i 18 e i 35 anni, mentre il 13,1% sta pensando di programmare una vacanza per Natale. e Capodanno. Significativo, inoltre, il 15% che si manifesta indeciso.
Il presidente di Demoskopika Raffaele Rio commenta questi dati osservando che in Italia manca una visione strategica sul turismo: «Bene i quasi 2 miliardi del Piano nazionale di ripresa e di resilienza per il turismo ma il rilancio del settore passa necessariamente da una visione strategica che al momento è debole. Analizzando le misure e gli interventi previsti si ha la sensazione che manchi una visione d’insieme. In questa direzione sembra che il Pnrr sia condizionato dall’euforia di immissione di risorse a pioggia nel sistema ma con una consapevolezza inadeguata. Ad esempio, non mi sembra esista un’analisi preliminare del mercato per ridurre al minimo il rischio degli investimenti. Le risorse – continua Rio – rischiano di finanziarie prioritariamente il sistema imprenditoriale nelle destinazioni tradizionalmente più rinomate trascurando il fatto che l’emergenza pandemica ha modificato le scelte dei turisti verso altre tipologie di vacanza e, quindi, verso destinazioni e territori differenti da quelli storicamente a maggiore appeal. E inoltre – continua il presidente di Demoskopika – le misure rivolte al settore alberghiero e ai tour operator si rivolgono alla singola impresa, quando sarebbe opportuno dirigere risorse anche verso aree individuate sulla base della concentrazione di un’offerta di servizi integrati e della capacità di attrarre le nuove tendenze di
consumo dei turisti”.